mercoledì 21 gennaio 2009

La Tontagna.

Cosa penseresti se, dopo una giornata di duro lavoro, nell'adagiarti sul tuo divano per assistere alla partita di coppa della tua squadra del cuore scoprissi che la visuale ti è interdetta da un'astuta & altissima convessità posta al centro del tuo salotto?

O se per caso, ansioso di separarti lo stomaco dagli effetti della tua droga favorita, realizzassi solo a quel punto che il bordo del tuo WC ti è precluso da un'orribile salita, valicabile nella stragran parte delle ore della tua giornata?


Troppo facile. Ricomincio.


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Tipo, io e te stiamo insieme. Tu hai lavorato durante l'anno, no? Niente di particolarmente massacrante, ma è da quando sei piccolo che coi $$ che metti al pizzo ti ci compri quello che ritieni ti faccia stare meglio, rinunciando a tutta una serie di cose pure belle. Bene, ora è estate e ci sono le vacanze.

Le vacanze esistono apposta per rifarti la bocca dopo tutte le bevande gastriche reflusse in gola per il traffico, la fatica, la privazione del sonno, lo smog, i soprusi, le discussioni sterili, i semafori rossi, le incomprensioni, la sporcizia, le scuregge che trattieni tu e quelle che invece mollano gli altri, il disordine, le brutte abitudini e tutto il genere di cose che ti danza abitualmente attorno nel quotidiano.

Gradiresti per reazione il riposo. La serenità. Il clima ottimale. Il sole, se possibile. Non troppo caldo grazie, magari la possibilità di rinfrescarsi non appena se ne abbia la voglia. Stimoli, perché no? spesso uno si porta appresso quei libri per leggere i quali ha aspettato tempi migliori.

Attorno a ogni cellula del tuo corpo, a ogni sfumatura del tuo pensiero, ci deve essere la massima concentrazione di Benessere. In tutte le sue forme e manifestazioni. Ciài giocato diciamo dalla primavera, a fantasticarci su. Meglio non prima della primavera, perché sarebbe autolesionistico farlo quando ti mancano ancora quel pajo di mesi di piogge & maltempi. Quindi diocristo mi pare ovvio che di certo non te li vai a cercare tu recandoti in... ma no, è troppo presto; il Poeta non deve prendere il sopravvento sulla Poesia.

Dicevo, stiamo insieme. Stai per capitalizzare il tuo gruzzoletto in qualcosa d'impalpabile. Hai scelto di non possedere un bene materiale, ma d'investire in ricordi, odori, sensazioni, immagini, suoni, posti, alcuni dei quali (i migliori) ti porterai appresso tutta la vita. Le persone cambiano, le tue cellule si rinnovano, le mogli, i mariti, gli amici, i nemici, i figli, i genitori, i colleghi e tutto il teatrino che quella bruschetta carbonizzata d'iddio ti dimena intorno, è solo destinata a essere labile; proprio come quelle foglie di certe stagioni caduche, cantate dai letterati di prima della Guerra.

Stai a un passo dal climax, ecco ci siamo, già ti immagini spugna di sacrosante emozioni quando io, il tuo legittimo partner, irrompo noncurante nella stanza tutta impregnata dei tuoi bisogni. “Che bello che bello: quest'anno tocca alLa Tontagna”.


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Che poi è molto del dramma del vivere, quello sinora rappresentato. È chiaro che non è di un argomento vasto & tristo quanto la contrapposizione dei bisogni propri cocquelli altrui che mi voglio occupare, come potrei in uno spazio qualsivogliamente limitato? No, io voglio solo parlare di quella burla carnascialesca, di quel demoniaco e contrappassante girone Divinamente Comico, di quel fastidio madornale che è La Tontagna.

Così più che altro ce la caviamo con poco, perché poco ci vuole a liquidare un'insulsaggine, una distrazione come questa. Qual è la Forma Auspicata? abbiamo mai visto autovetture col sedile di dietro che punta verso l'alto e quelli davanti rivolti verso il basso? squatteriamo abitazioni dai pavimenti in salita? calziamo forse scarpe che sotto la pianta ciabbiano 1 cuneo? ma ti pare? la suola delle nostre scarpe è piana, o al più anatomica.

Come ha potuto prevalere L'Uomo suGli Animali? col Linguaggio? col Pollice Opponibile? col Digitale Terrestre?

No. Prevalentemente Egli ha prevalso cogli utensili manifestàtisigli dall'ingegno contrappòstosigli alle avversità. Egli, L'Uomo dico, ha fabbricato tra le altre cose La Livella. Il principe Antonio De Curtis, che a me di suo non mi ha mai scucito un granché (tranne che neI soliti ignoti), cià pure dedicato 1 poesia, alLa Livella.

A che serve La Livella? A spianare, dio metastasi. A che servono gli zoccoli delle capre? a scavare sentieri nei fianchi di questo errore geologico che è La Tontagna. Cosa fanno Il Vento e Le Acque, se lasciate fare? la risposta è: erodono. Erodono le cose, i ciottoli, le rocce, i pezzi di vetro. Lasciamoli fare, ed essi ci libereranno in pochi milioni di anni della presenza ostile delLa Tontagna.

Tu hai lavorato. Prendiamo una tipologia di lavoro a caso: il lavoro d'ufficio. In realtà, non l'ò presa proprio a caso, questa tipologia; bensì è 1 degli esempi principali del repertorio cui ho sempre fatto ricorso per spiegare i miei rapporti colLa Tontagna.

Hai passato ore, giorni, mesi, stagioni, tutte in ufficio. Periodi cadenzati da uscite il sabato sera in strade trafficate, ristoranti chiassosi, locali affollati. Senti adesso il bisogno imprescindibile di ritemprarti.

Vai, vai pure in Tontagna. Come vive davvero La Tontagna, il Cultore delLa Tontagna? Si sveglia sul presto tipo massimo alle 7-7.30, ma volendo pure prima. Colazione in albergo, poi ti mette fretta nel bagno perché sennò si perdono le ore migliori. E quali sono le ore migliori? sono quelle in cui se ti dice bene forse non pioverà ininterrottamente, come spesso accade in Tontagna dalla Mezza sino al tardo pomeriggio. Quindi via, 5-6 ore di salita. La vuoi prendere sportivamente, non dico nel senso di 'con filosofia', ma in quello agonistico? che so, magari una decina di ore di passo svelto su dislivelli trigonometrici ti faranno buttare giù qualche etto dei lardi. Non puoi, 'devi vedere la natura'. Non vale ribattere 'conosco innumerevoli cartoline che sarebbero liete di fornirmi le loro prestazioni paesaggistiche per un importo pari a 1/3000 di ciò che mi stai facendo spendere', perché 'non è la stessa cosa', ti arriverebbe in risposta.

Lo zaino è pesante, perché deve contenere il caratteristico abbigliamento 'a cipolla' che dovrà difenderti dai disagi delle temperature continentali tra le quali sarai sballottato: caldo ustionante e gelo glaciale. Vedere a ferragosto se stessi in balia dei ghiacciaj è una violenza gratutita quanto una dieta di occhi azzurri di bambini piccolissimi. In più, in Tontagna ci si abbronza in modo tribale, tatuandosi addosso il bianchiccio epidermico delle cinghie dello zaino, della canottiera e dei pantaloncini, perché mica puoi salire su in mutande che è pieno di gente ricchissima snobissima e perbenissima. Non temere, se avrai incidenti sulle pietraje o se sarai colto da crisi epilettiche, in Tontagna è tutto 1 brulicare di minielicotteri guidati da abilissimi Playmobìl in grado di atterrare su qualsiasi ciottolo. Essi ti porteranno sino al più vicino prontosoccorso. Lo zaino pesa anche perché ti devi portare acqua, molta acqua. Perché nei rifugi (mi rifiuto di cercare di ricordarmi il termine tecnico, che pure mi è capitato ahimè di sapere) tutto costa maledettamente caro. Quindi, converrebbe che ti portassi i panini dal paese. Solo, che cazzofai una volta in vetta? come ti gratifichi? fumi? qualora tu abbia il privilegio sempre più raro di non aver ancora smesso, sappi che una sigaretta dopo ore di cammino verticale su pietre sconnesse e pericolosissime in un'atmosfera del tutto carente di ossigeno non è il massimo della vita. Allora ti tuffi in canederli e compagnia bella, che in cambio di poche decine di €cu ti rendono cogli interessi tutte le untuose Kcal abbandonate su rocce già scivolose di per loro.

Preferisco correre velocissimo 2 ore & mezzo inseguito da mosche inferocite che ti trovano i sudori più succulenti della merda, piuttosto che camminarne 10 lentissimamente. Finisce prima, e poi sei libero di fare tutto quello che vuoi. Libero di recarti nel + vicino parco pubblico a dare una chance ai Testimoni di Genova. Libero di portare a spasso il cane più puzzolente con nelle cuffiette il blues più invariabile. Libero di ributtarti in poltrona davanti a un computer dotato di un buon allaccio ADSL. Quello che dicevo sempre era: dovrebbe essere il contrario. Uno sta tutto l'anno in Tontagna, dovendo camminare tutto il giorno sotto il sole e sotto la pioggia ma per lo più la pioggia, su orribili salite cosparse del pietrisco più insidioso, che poi diventano discese scoscese cosparse del pietrisco più insidioso. Quello che mangia costa 1 occhio della testa. Quello che dorme costa 3 occhi della testa. Quello che chiacchiera cogli awtockthöni (se ci riesce) costa di più, ovvero l'umiliazione di sentirsi uno zotico sudista equatoriale sconfitto dall'entropia, dalla maleducazione, dalla chiassosità dei propri simili e dall'economia della sua regione a statuto per nulla speciale.

Poi, per due magiche miracolose settimane all'anno, ecco il paradiso. Un paradiso di aria condizionata. Poltrone di pelle a norma ISO-9001. Mokaccini a poche decine di centesimi di €cu, a pochissimi metri dalla propria scrivania. Zone fumatori in cui chiacchierare amabilmente, sorseggiando con dignità boccate di ottimo fumo passivo. La mensa, spesso convenzionata, di cui l'abitudine ci abbia insegnato le vivande migliori. Sai che fotografie disperate che gli scatti alla tua scrivania, allo scadere dell'ultima settimana.

Altrimenti, uno va Al Mare. C'è il sole. L'organismo, riconoscente, si mette subito a secernere melanina; che ti darà una invidiabile tintarella collacquale innalzare altissima la tua autostima e attrarre d'incanto le giovani e ingenue pollastrelle semiignude che ti limìtrofano.

A un certo punto, di botto, hai caldo. SPLASH! Nuotando un po', bruci calorie. Mangi della frutta, la frutta è ottima al mare; proprio quello che ci vuole, il giusto compromesso fra fame e sete. Oppure indulgerai saltuariamente ai capricci del tabellone metallico. Ricorderai quali Eldoradiche Algide prelibatezze sono sopravvissute alla tua infanzia, e ogni volta ciò ti commuoverà. E ti stupirai di ogni novità ritratta per la prima volta questestate, e sarai curioso di assaggiarla. Fai lunghe passeggiate sulla spiaggia, quelle sì! Su di essa, l'asperità più inespugnabile che avrai da valicare avrà l'ordine di grandezza del granello di sabbia. La quale sabbia, per sua cedevole conformazione, è anatomica. Essa ti avviluppa nel suo caldo abbraccio, in qualunque posizione tu voglia averci a che fare. Nella posizione di 'panciasotto', i suoi tepori non mancheranno di favorirti e nasconderti le sacroundsante erezioni conseguenti alle svestali semiignude che ti circondano. Hai mai visto svestali semiignude in Tontagna? se sì, erano allucinazioni da disappunto.

Degli omini dalla buffa igiene e dalla curiosa etnia ti porgeranno per poche monetine piccole leccornie, pezzettini di cocco, bevande ghiacciate, preceduti dalle loro caratteristiche esilaranti esclamazioni. L'afrore del fumo squagliato o dell'erba testé raccolta ti salirà nelle nari da ovunque. Assisterai al più indimenticabile degli spettacoli: il Tramonto sul Tirreno. Miracoloso ossimoro di cinematica statica, un fuoco che arde da spento, una luce buja che del suo fresco calore lascia tracce sorprendentemente durature. Attimi di immobilità frenetica.


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Mi hanno portato in Tontagna, no? per ben due volte. Mica dico Gli Abbruzzi. Lì ciai casa, giardini, laghi, macchine, biciclette, sediesdraje, amici, ricordi, radici: ci stai bene x forza. Dico quella regione nordsecessionista, l'unica di tutto il nostro bel stivalone che continui ostinatamente a fingere di aver perso la Guerra. Ecco cosa ho provato, quando mi si è rivelata d'un tratto, ancora dall'autostrada.

Mi sono sentito in effetti come uno che cià la casa a Ostia (RM) e x questo si è sempre rifiutato di pagare per una vacanza a un mare alternativo, che lui la casa al mare celà già; e poi lo portano a Madre Teresa di Gallura. Come si sente provinciale, burino e in definitiva stronzo!

Di botto la roccia si era fatta altissima. Nuda e altissima. Nuda, rosa e altissima, quella spilungona svergognata. I colori erano tutti sparati, non c'era alcuna foschia ad annacquarli. Il sole arancione, l'erba e le pinete verde smeraldo, il cielo blu, le nuvole (poche, m'aveva detto culo) bianche, il legno marrone scuro, i camosci e gli scoiattoli marrone chiaro, la roccia nuda, altissima e rosa. Sembravano i colori assolutissimi dei pastelli che sceglierebbe 1 bambino delle elementari (e difatti dio ciavrà + o meno quell'età cerebrale lì).

Era mozzafiato. Bella sciocchezza, colla rarefazione atmosferica dei 4000m, essere mozzafiato.

Se putacaso dio esisteva tronfio e puzzone quale lo ritraggono le Sacre Pitture, so già quale sarà il mio contrappasso dantesco. Portare a spasso i cani di un bluesman che mi paga in musica perché io gli porti i cani a fare i loro stronzi in Tontagna. Acciaccandoli.

Altro finale possible. Nella mia infinita magnanimità ti suggerisco altre due prove indiziarie per ajutarti ad abbracciare commosso la mia tesi di spregio delLa Tontagna. Uno: La Tontagna ha più o meno la stessa forma della merda caninamente (ido)latrata da' Cerberi sul marciapiede, come si vede già sin dall'inizio. Due: quale oggetto di erosioni continue & inesorabili, La Tontagna rappresenta nel paesaggio ciò che in fisica si definisce un equilibrio instabile. Che corrisponde a 1 massimo relativo dell'energia potenziale. Il kvale sarebbe quell'interstizio tra la fine di una salita e l'inizio di una discesa in cui indugia il tuo vagone quando ti lanci dalle montagne russe. Ce ne sono di sempre più bassi, di questi max. relativi; ti ci crogioli per un attimo ma poi riparti e ne trovi di nuovi, sempre più bassi. Fino all'ultimo, risolutivo: l'Equilibrio Stabile. Lì scendi dal vagone, e inizia il divertimento. Poiché per quanto russe, esse pure sono da considerarsi Tontagne, se non altro per le analoghe nausee a pagamento che provocano. E dunque tutto il divertimento ristagna alla loro base; che almeno quello di Gravitazione Universale è x fortuna 1 disegno di legge che non c'è Lodo Schifoso che potrà mai abrogarlo.


giovedì 1 gennaio 2009

Chi vincerà Sanremo nel 2030.


Aspetta un attimo. In uno dei post precedenti (che poi che fastidio, la precedenza temporale in un blog diventa conseguenza spaziale; dio, anche per questo tu meriti che ti abbiano x-fisso proprio il figlio hippie, fra i tanti tuoi illustri bastardi illegittimi che avrai disseminato di certo), in un post-o precedente dicevo, c'era un punto dove ho tirato fuori il biasimo per il cane.

Che bello, ora ricordo. Il sottotitolo di quanto sto scrivendo ora potrebbe essere È il cane il peggior nemico dell'uomo?, risposta: Sì, lo è.

Ma ecco che sale il fastidio (mio), e con lui vien meno la bestemmia creativa.

I cani sono brutti e stupidi, ma questi sono dettagli. T'inculano con la loro breve fase cuccioloide, che regala loro attimi di (come diceva Andreapazienza) ciccipucceria. Ma più ancora che brutti e stupidi, essi sono sporchi.

Io non riesco a immaginare niente di più sporco di un'entità che oltre a essere sporca di suo ha dei movimenti autonomi e convulsi e delle propaggini pelose carnose e umide che oscillano proporzionalmente alla quantità di moto del tronco. Hai mai percepito il fiato di un cane? Anche se il consorzio umano sucks, io torno ad amarlo quando ricordo che una sua regola non scritta esige la ghettizzazione sociale immediata di qualsiasi suo esponente con un alito che puzzi un decimo di quello del cane meno molesto. E ci credo che puzza: quelle costosissime orribili scatolette di cui sono ghiotti contengono sostanze il cui odore si aggrappa a qualsiasi oggetto solido nel raggio di chilometri, sostanze che danno dipendenza gastronomica a lui e schiavitù economica a te, le stesse sostanze che devono drogarlo a vita più di Ben Johnson a Seoul '88. In più facci caso: giù in istrada queste bestie immonde si leccannùsano reciprocamente le merde.



Che schifo, i cani. E pure tu, evitami l'immaginazione della tua faccia indignata per le mie affermazioni e rispondimi: cosa penseresti di qualcuno che fa la cacca per strada e che avesse però il culo ben peloso, e che poi con i suoi bei peli del culo smerdati ti venisse ad accarezzare tutto il pavimento dove magari ci sono bambini che camminano scalzi, e magari ti salisse pure sul letto? Guarda, spero che qualsiasi partner io incontri in futuro ciabbia l'aids piuttosto che il cane. Almeno per l'aids puoi indossare il preservativo e dire “scusa eh, è per quel fatto che ciai l'aids”. Col cane primo, non c'è un cazzo da indossare che tenga duro contro il suo sporco. Secondo soprattutto, se solo provassi a esprimere del tuo disgusto un epsilon piccolo a piacere (come dicono sarcasticamente i matematici), il padrone del cane ti guarderebbe di uno sguardo capace di sciogliere il tuo cadavere più dei migliori acidi corleonesi. Vaffanculo, ecco 1 altra cosa che non si può dire: i cani sono orribili. No, chi amministra sconsideratamente il mondo cià tolto anche quest'altro grado di libertà: questa verità non si può dire. Pena la completa, totale messa al bando dall'Insieme Universo delle Persone Buone. Fai una ricerca su Google (che ammettilo, Google è oramai uno dei pochi e più quotati Depositari della Verità), cerca “cani”+”schifo”. Nessuno osa fiatare. Nessuno, tranne i cani flatulenti di cui sopra. “Oddio, i Cinesi si mangiano i cani, che animali!”. A parte il fatto che è come se dici “oddio, i leoni si mangiano i selvaggi, che uomini!”. Ma poi, chi lo dice che le mucche o i coniglietti o i cerbiattini o i pesciolini o le gallinelle si possono mangiare e i cagnaccinfami no? Certo, mi dirai che la carne che è stata sempre appiccicata a quei merdosi peli di culo e al tuo letto di possessore di cane fa schifo al cazzo. E di certo io ti do ragione.



I cani, i cani. Dio cane! Perché continui a dire 'porco dio', i maiali sono intelligenti, anzi dice che sono intelligentissimi, e meritano tutta la nostra simpatia per le grame condizioni in cui sono allevati e scannati e per la loro allegra e palese lontananza dalla pulizia. Anzi, dice pure che allo stato selvatico abbiano 1 kasino cura della loro igiene. I cani invece. Fanno finta di essere mediamente puliti (alcuni comunque non ci riescono proprio), e sono stupidi. Hai sentito bene, non far finta di avere nelle orecchie lo Sporcodicane: i cani sono stupidi. I sorci che vivitorturano a migliaja al dì sanno eseguire giochetti molto più sofisticati del tuo campione di sporcizia, ma com'è che di loro non te ne frega nulla, eh! Ti dà la zampa? ti riporta il legno? ti guarda? cià la lingua di fuori? corre? cià le orecchie? omiodiochemiracolo, scodinzola quando è felice cioè sempre? ci credo che è felice, non fa 1 cazzo dalla mattina alla sera. Ficcalo nel labirinto della cavia più stupida o nella ruota proporzionale del criceto più obeso; il suo sguardo nihilpotente non riuscirà a non apparire totalmente stupido anche a 1 cocciuto e permaloso come te. “Che carino, esegue gli ordini!” Vaffanculo, nell'eseguire gli ordini i tanti lavoratori del Minorile sono molto più puntuali e ossequiosi di lui. “Ma guarda come mi è fedele...” vaffanculo ancora di più: consentigli di starsene in panciolle per tutto il giorno e vedi come ti è fedele anche il forzaitaliota + paraculo. “Ma i cani tengono compagnia, io ciò 1 vero e proprio rapporto col mio cane, ecc.” e ci credo Porcocane! che razza di rapporti sociali potrebbe coltivare uno che manco ci arriva a realizzare che tiene in casa un grumo stupido e bavoso di merda semovente? Il massimo a cui puoi aspirare è insegnare “seduto!” al tuo sordido cane. Tu poi stai lì tutto compiaciuto del tuo carisma di leader opinionista, mentre lui ti sbriciola vorace sul parquet il suo impasto di pezzi di biscotto e saliva di cane. Che poi mi fai pena pure tu: non è altro che quello che succede, magari in modo più raffinato, nel rapporto tra te e chi ti governa. Ma sì dai, tieniti il tuo cazzo di cane che tanto ciò tante di quelle rogne che non sarai certo te.

Anzi, vaffanculo di nuovo, no. Ora faccio una di quelle digressioni che da sempre mi allontanano dalla normalità di una vita sociale lontano dal computer. Che mi frega. Vuoto il sacco.



Io coi mongoloidi ciò da sempre 1 rapporto pessimo. Ho fatto la primina, ero 1 anno avanti. Sono capitato in Seconda Elementare nella mia classe, e pare che in Prima ci fosse una bambina mongoloide di nome Barbarella. Mi scuso, devo scusarmi? come usa fare? del mio linguaggio forte. Però mi sembra che dire “bambina Down” o “bambina handikta” (non è un refuso, è una licenza poetica in stile kappa e spada) che poi ora pare sia brutto pure così, o “bambina diversamente abile” sia ancora peggio. Guardami nel monitor: quando io e te siamo sicuri che nessuno ci sente diciamo tutti e due 'mongoloide' per quei significati lì, oppure no? Aò, che ti devo dì; a me quantificare e confrontare e quindi ribadire le diverse abilità mi pare molto più indelicato. Somiglia a 1 mongoloide? Beh, ci sono alcune femmine orientali (maschi orientali non saprei dire) parecchio attizzanti, mi sembra che una mongola fosse stata pure premiata in qualche concorso di bellezza di livello internazionale. Secondo me dire 'mongoloide' è la cosa più carina, viene da 'mongolo' che come direbbe Tomas Milian vuol dire 'mongoloide di Mongolia' + 'oide', da 'orào', che in greco antico io lo so, vuol dire 'tipo'. 'Tipo 1 mongolo', quindi.

Certo nel mio quotidiano (ingannevole per me e per gli altri) non sarei mai così crudo, e mi guarderei bene dal raccontare certe cose, ma se io e te siamo qui non è un caso. A me Barbarella metteva una paura. Era tornata, una volta, in seconda. A trovare i suoi vecchi compagnucci. A ricreazione, come arrivò, tutti le sciamarono attorno entusiasti, lasciandomi solo e turbato. Io mi ero inserito nella mia classe a meraviglia (a parte l'episodio raccontato in Caccaddosso, che comunque sarebbe arrivato alcuni anni dopo), uno di quegli inserimenti che in seguito mi sarebbero stati sempre più difficili. Ma lì, che dovevo fare? Ero l'unico a non conoscerla, se mi fossi avvicinato e le avessero spiegato che ero Il Bambino Nuovo ne sarebbe conseguita un'interazione troppo ravvicinata. E a me Barbarella metteva una paura. Immàginati di essere piccolo, ma piccolo piccolo, e di sentire le parolacce. Capisci che quando sei proprio cattivo vieni chiamato “stronzo!”, e magari quando fai uno scherzo un po' stupido ti dicono invece “mongoloide”. Tu pensa se a un certo punto a ricreazione vieni a sapere che 'Oggi viene a trovarci Franceschino' – 'ah e chi è Franceschino' – 'Franceschino è quello che c'era l'anno scorso, quello che tu non hai mai visto, quello lì, il Bambino Stronzo'. La stessa cosa, solo che quel giorno c'era La Bambina Mongoloide. Credo che, pur pretendendo oggi la politically correctness sui cani, tu possa ben immaginare quanto potessi essere curioso & apprensivo. Beh, che ti devo dire. La Bambina Mongoloide aveva le guance enormi, gli occhi piccoli e una quantità di mocciolo al naso superiore alla media. Non potevo credere che i miei compagni la baciassero con quell'allegria, ad averla conosciuta doveva essere per forza simpaticissima. Ciononostante io non ce l'avrei mai fatta a baciarla così. Dicevano pure che I Mongoloidi morivano prestissimo, giovanissimi, tipo 35 anni. Ma perché. Questa cosa pure mi metteva una paura. Se Ilbuondio, quel burbero perfezionista, gli appioppava penalità del genere sin dal suo incolpevole start, allora Il Mongoloide doveva essere losco per forza. Inoltre mi percepivo intorno qualcosa che non andava: l'esistenza dei Bambini Mongoloidi era una cosa così eclatante, eppure nessun media cui avessi accesso ne parlava. Giornaletti, televisione, canzoni da chiesa, La Bibbia, cartoni animati. Addirittura, manco il Piccolo Missionario, tutto intento invece a sdoganarmi tonnellate di Crostedilebbrosi. Forse ero più cattivo, perfino di Francesco C.



Ogni volta, quando ne sentivo parlare, mi scoprivo a rallegrarmi colpevolmente per averla schivata, Barbarella, grazie alla mia Primina. Ancora adesso la parola 'Barbarella' più che magiche sise anni '60 mi rievoca emotivamente la sensazione della protagonista sconsiderata di un film dell'orrore. Che poi, più che dell'Orrore fu un film dell'Errore. Se non ci fosse stata la mia primina, avrei avuto un'infanzia con meno scuse per il fatto di essere sempre il più piccolo nelle classi dove capitavo, e magari un bellissimo rapporto coi mongoloidi. Invece no, ora li temo, mi fanno una paura matta. Anche in montagna dove vado sempre ci doveva essere una qualche colonia per bambini handikti, e quando dalla mia biciclettina li vedevo comparire all'orizzonte per mano ai loro accompagnatori, i loro sorrisi pazzi mi sconvolgevano completamente. Come ora, del resto. Io già non riterrei giusto avere figli (in modo financo simile a come la volpe abiura certa uva), non vorrei proprio cedere alla tentazione di perpetrare questo gigantesco equivoco che secondo me è La Vita e pare proprio che disperdendo solitariamente il seme ci stia riuscendo a meraviglia. Ma se dovessi avere 1 figlio già così svantaggiato in partenza, mi spiace per te e per me, mio spaventevole figlio mio, ma potendolo ancora fare sarebbe la Rupe Tarpea dell'aborto. È questo un concetto troppo duro per le tue cervella molli? Allora sveglia. Chiamo a testimone mr. Google, sdoganato oramai quale giudicante incorruttibile & super partes. Mi chiedevo se tirare in ballo quissopra un'immagine di mongoloide, già scettico perché non avrei inserito "il" mongoloide ma "un" ignaro particolare mongoloide, il che pare brutto per lui/lei persino a me. Comunque mentre mi si avviano gli ossidati ingranaggi della Morale, intanto ricerco "mongoloide" su Google Immagini. Oh, non cenè 1. Caromio, la Rupe Tarpea è già fra noi, in questi tempi di buffi a usura per le liposuzioni. Non posso che sperare di non finirci sopra & poi sotto pure io, che non è che mi senta un tipo tanto sveglio. Te, non so. Ricominciamo, io e te, a parlare di mongoloidi. Sarà un modo come un altro per riappropriarci del nostro diritto a un'Ontologia della Bruttezza.

Tutto questo, è ovvio, nella massima empatia con qualsiasi mongoloide o parente di mongoloidi, cui va tutta la mia considerazione. Consentimi, data la lunga premessa, di usare con noncuranza la parola 'mongoloide'. Anche perché, ti svelo in segreto nel caso non te ne fossi accorto, qualsiasi persona non sia mai stata coinvolta in parentele mongoloidi lo fa, quando si sente al sicuro. Guarda che se no ti attacco un altro pippone del genere su necri e froci.



Ok, la premessa è stata fatta. C'è una domanda, che mi pongo da anni. I miei più antichi conoscitori potranno testimoniarlo, Il Riccioletto ad esempio, benché Turpe Possessore di Cagna, non potrà non confermare quanto sto per esporre, se necessario.



Ma perché il Possessore di Cane non preferisce Possedere Il Mongoloide?



Nel senso buono – ovviamente - della parola.
Posto che il cane è

1a) spesso brutto;
2a) abbastanza più stupido di tante altre cose;
3a) davvero parecchio sporco,

il mongoloide è senz'altro

1b) molto più carino, con addosso vestiti carini;
2b) molto ma molto più intelligente e affettuoso;
3b) sensibilizzabile sulle problematiche inerenti all'igiene.



Io una mia teoria celò. Maturata in tanti anni di osservatorio. Il Padrone di Cani ha difficoltà relazionali in un mondo di suoi pari, i suoi biscotti da due lire non interessano fino a quel punto ai suoi interlocutori nonché potenziali esecutori di ordini. E allora trova nel cane il compagno ideale. A quella stupida sozza & soprattutto ingorda bestia immondamente piagnucolosamente assordantemente vorace non gli pare vero che esista la figura del Padrone di Cane, e tosto impara a riconoscere e a eseguire come significante dell'ordine impartito dal Padrone non tanto il termine quanto il tono di voce con cui esso viene pronunciato. Non è manco semantica o semiotica, è puro istinto di sopravvivenza. A parziale dimostrazione della mia teoria scientifica sta il fatto che nel cane l'evoluzione (innaturale quanto a rapidità), premia come carattere ereditario vincente non la pulizia o la sensibilità poetica, ma soprattutto la suddetta ciccipucceria. O magari L'aggressività, se il padrone è un pappamolle e mediante la grossezza del cane vuole incutere timore al prossimo suo come a se stesso. Ci manca solo che sul vello del cane del coatto, previi certi incroci con testimonials necri fortissimi negli sports, invece che l'aids spunti il Baffo della Nike.

Attento, il tuo cane ti frega soldi e vita reale. Abbasso i cani, i cani sporcano.



Ovviamente, queste sono mie considerazioni personali. Ciò non toglie che esse siano circostanziate nel minimo dettaglio, e quindi oggettive. Almeno sino a quando non ti prenderai la briga di smontare le mie argomentazioni producendone di più valide. Quello che voglio dire è che non vale andare su tutte le furie e scagliarmi contro gli anatemi del buon senso comune, dell'animalismo, del canismo, dello Sporchismo, della correttezza politica e di ogni altra radical-sciccheria che dalle mie fetide elucubrazioni potrebbe generarsi spontaneamente. La generazione spontanea e l'abiogenesi in generale sono infatti teorie confutate parecchio tempo fa. Mantieni i nervi saldi e prova a dimostrarmi a rigor di logica e oltre ogni ragionevole dubbio che i cani sono puliti, o che è vero che sono sporchi ma i loro padroni li igienizzano in modo periodico & soddisfacente, o che sì, sono sporchissimi, ma che male c'è? sei tu (cioè io) che sei paranoico, e la sporcizia non ha mai fatto male a ness1 (anche se se sosterrai questo ciavrai la scienza medica contro, si spera), e neppure il disgusto. Se ci riesci mi arrendo, lo sciemo sarò io.



Infatti, io non ho la minima idea di chi vincerà Sanremo nel 2030. Che tu sia arrivato sin qui nella lettura (e se l'hai fatto nonostante tutte le orribili crudeltà che hai letto sui cagnolini ecc. o sei un nazista schifoso o non hai principi morali o sei un gatto) ti rivela solo come il solito credulone. Posso giusto provare a ipotizzarlo, un vincitore; anche questo lo faccio da diversi anni. Precisamente, dalla serie quasi consecutiva di vittorie sanremesi di ciechi, quegli Aleandribàldi, quei Bocelli e quelle altre leopardate buonissime che secondo me ci vedevano benissimo (queste ultime) ed erano furbissime e ancora stanno a ridere per la loro vittoria e la tua dabbenaggine.



Secondo me è fortemente possibile che Sanremo 2030 lo vinca un gruppo di rock-cristiano composto da :

1 sequencer-emo
1 mongoloide (di quelli coi capelli a caschetto delle sit-com americane anni'80, colle sneakers fighe, la felpa col cappuccio e il cappellino storto che surfano col culo sul corrimano delle scale)
1 lolita dark e
1 paio di cani.

Quindi, mi dispiace che da oggi in poi se ciavevi il cane non vieni più qui a subìrti una chiacchierata. Ma nel caso è una scelta tua, io con te non ciò il minimo problema, qualsiasi razza di cane hai cià i peli troppo tortuosi per conficcarmisi nella linea telefonica. Invece, sessei x caso uno dei pavidi & silenti biasimatori di sozzerie in corpo di cane, esci la tua inconfessabilità di insensibile insensato e vienimi tosto a mettere il dito qua sotto.

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