venerdì 19 aprile 2024

È Voluzione?











    Tutte le persone che vedo in metro sono il risultato di un'evoluzione.

    Quello davanti, che gioca a Tetris a labbroni dischiusi. Si nutre di germi, filtrando l'aria dalle branchie, o succhia per sé l'ossigeno e rilascia germi dai labbroni?

    Evidentemente per i suoi avi digitare a labbroni dischiusi era un carattere ereditario vantaggioso, o la prole si sarebbe estinta per mancanza di stimoli, o l'incapacità di coglierne.

    Il monco che storpia Macarene alla fisarmonica, strumento che ha poche ragioni di essere nel 2024 dopo Cristo. Come fa un monco a storpiare fisarmoniche? È una contraddizione in termini, come dicono gli evoluzionisti, un ossimoro. Le fisarmoniche, oltre a obsolescere vieppiù, hanno mantici duri a comprimersi anche per chi detiene arti regolamentari. Una cinghia avvolta al bicipite gli blocca una barra di ferro alla maniglia. Spinge e tira; l'aria entra ed esce. Incurante delle gerarchie tonali ha bloccato il pulsante del Do Maggiore. Tra melodie di toniche, dominanti e sottodominanti, pare di sentirlo urlare “Basta con le armonie tradizionali!”, ma senza emanare o inalare dal mantice germi di labbroni dischiusi. È Voluzione, questa sì! Il moncherino in bella vista garantisce flussi monetari modici ma regolari. Un bell'ingegno nel DNA, qualche interruzione di arti sul più bello, e sarà Arte. Speriamo per lui che abbia ragione Lamarck.

Poi chi c'è. La giovane donna - o donnella, che dir si voglia – che sbraita di torti ricevuti da un collega con la silente amica. Stare in piedi acuisce lo sbraitare. L'ascolto non rivela la natura del torto, l'importante è espettorare l'intenzione di rifarsi con lo sfrontato.

Come la signora che non agevola l'ingresso degli altri passeggeri. L'appello alla Legge dell'Impenetrabilità dei corpi le dà l'abbrivio per una dissertazione sul disservizio di cui ha abbonamento annuale, in cui propone soluzioni a un uditorio immaginario o invisibile: sdraiarsi sui binari, bloccare l'accesso alle scale, boicottare tornelli. Cose delle quali tipica protagonista è La Signora.

E io? - mi giocoforza chiedo. Cos'ho?

Che garantirei, nelle mie offerte cromosomiche?

Innanzitutto, mi rispondo, fatti gli affaracci tuoi. Poi, io non ho prole. Che vantaggi offrirei? L'impertinenza con cui giudico gli astanti? O quella che mi vieta di pertìnere negli habitat?

Il cinismo, l' “imitazione del cane”? La mia attitudine, più che cinica, è cinfallica.

Il nichilismo? Forse. Nihil, ovvero Niente divulgazioni di codici genetici. E speriamolo, che non fecondi mai aria, lattice e carta, ché altre superfici non mi convincono. Queste, ingravidate, produrrebbero Uomini Carta – vere schiappe negli universi DC-Marvel, dinnanzi a un Uomo Forbice perderebbero anche a Morra Cinese. Uomini Lattice ne esistono, vedi “Ancia” Richards, il capo dei Fantastici Quattro; ma dovrei dotarmi i geni di nozioni scientifiche esaustive, e sono pigro. Un Uomo Aria sarebbe originale. Ma Labbroni lo infonderebbe - o lo priverebbe - dei suoi germi.

Lascia perdere. Eccetto me, tutte le persone che vedo in metro si sanno organizzare.

Labbroni, senza schermi, dovrebbe elaborare. E chi ne ha voglia?

Moncherì, il cacaofonico musico, ripiegherebbe su altri arti, e altre arti. Ma quali? Gli occhi si chiudono, i nasi si tappano. L'orecchio non ha palpebre, e ha solo l'obolo come via di fuga.

Grazie al suo sfogo distopico, Donnella potrà ancora convivere coll'insolente collega.

E Signora non dovrà sporcarsi le bluse col grasso dei binari.

Io invece.

Spengo il Kindle, tanto leggere è impossibile.

Poi fra non molto scendo.

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