domenica 25 maggio 2008

La 'Cosa' finta.

Il tenero Vilipendio...
















... ti rimanda nell'ultima pagina.



Cavolo, non avrei mai pensato che inserire una 'Cosa' finta sul vecchio post Cose sarebbe stato così divertente. E proprio quella poi! Me la sto divertendo tipo come se avessi dormito x 1 settimana in un circo nel recinto degli elefanti sul loro stesso sterco, e poi uscendone e camminando in istràda sentissi attorno a me commenti quali “ma che è sta puzza?” e “mortacci ahò, lavàteve”. Certo, tra Caccheaddosso e G.Ferrara sono veramente ripetitivo. Quale brutta scoperta, la mia alla fine era una poetica in gran parte autoscatologica e G.Ferrarofila. E io che nella massima parte della mia vita mi sono sentito così sensibile & incompreso, sigh.

Ho capito di essere totalmente sprovvisto di puntualità nel 1993, quando dovetti sostenere lo scritto di Geometria I nell'ultimo appello dell'ultima sessione dell'AA vigente. Arrivai ¾ d'h dopo, su un monte ore totale pari a 2. La cosa in sé non sarebbe stata così drammatica, se:

numero 1) la mia preparazione in qualsiasi branca dello scibile umano (fatta salva tra le poche la noble art del Vilipendio alla religione) non fosse stata da sempre claudicante;

numero 2) se non avessi ufficialmente già sostenuto quell'esame nella sessione estiva presso la mia famiglia, che anche per i miei spesso mediocri risultati scolastici percepivo avida di riconoscimenti accademici. Ebbene sì: ero uno di quelli che dicevano a casa che faceva gli esami. Ma in genere quando millantavo esami poi mi mortificavo da me, attribuendomi voti mai sopra i 20 trentesimi. Che ti credi, sono sempre stato 1 tipo schietto & onesto (per i + rincoglioniti: sto cercando l'autoironia, evidentemente invano). Anche perché mi serviva per giustificare il mio umore non così allegro. Forse più che onesto dovevo dire sensato o leale, che poi secondo me tre le 2 cose non c'è molta differenza.

numero 3) se in quell'ultimo appello di quell'ultima sessione di quel cazzo di AA fossero riposte le mie residue speranze di ottenere l'ennesimo rinvio del militare. Ripeto, il buono del rinvio l'avevo già ufficialmente staccato a luglio, quindi comecazzo avrei potuto in quella fine d'ottobre tornare a casa bel bello e dire “Mammà, Papà: Vostro figlio Vi vuole bene e Vi ama ma è stato steccato in quella I delle Geometrie che sosteneva di aver sostenuto con esiti modesti sin dalla scorsa estate; ora però non c'è tempo per i rimproveri perché Noi si deve andare tutti quanti a comprare il giornale per vedere se vi siano guerre in corso cui partecipare, poiché questo Vs. figliolo ora partirà x il militare, Vi saluto Mammà, Vi saluto Papà” e via. Quel ritardo era uno dei più spettacolari drammi cui avessi mai preso parte e io, mentre affrontavo quegli esercizi nel poco tempo che m'ero rimasto, già mi configuravo a disciplinare mentalmente quello che sino ad allora mi era stata causa principale di biasimo tra amici, parenti e conoscenti: il ritardo fisico & mentale. E in divisa perdi+, perché chiaramente, diomadreonnipotente creatricedelcielo&dellaterra, chi aveva avuto modo di fare per tempo richiesta di servizio civile? Sempre, sempre in ritardo la mia vita, pranzi di Natale, feste di compleanno, appuntamenti con la pubertà, appuntamenti con chiunque, prove in salepròve circondate da musicisti furenti che aspettavano solo me e le chiavi che meco recavo. Ma adesso basta porcodìo: cambiavo. Quello sarebbe stato il trauma che propriocivoléva.

Invece, la mia meritata votazione quel giorno fu di 26 trentesimi. Avevo infatti studiato + che discretamente. Allo scritto me l'ero giocata anche nel poco tempo che avevo, e all'orale sapevo dimostrare più fluidamente di un cantore solista dello Zecchino d'Oro tutti queicazzo di teoremini +tosti e -tosti che terminavano nella chiosa molesta di onde l'asserto. Volendo alla fine ti facevo pure la giravolta.

Da allora maturai la seguente profonda convinzione. Era ormai evidente che nelle stelle in cui non avevo mai creduto (ma che comunque mi sembrano 1 po' + plausibili di una divinità e 1 po' – di B. Natale) era scritto che da allora in poi sarei stato Il Più Gran Ritardatario che la storia abbia mai annoverato [sono arrivato in ritardo anche alla mia I lezione di Acustica da insegnante nella scuola di musica in cui io e molti dei miei amici avevamo studiato per anni, che mi pareva (ed effettivamente quasi era) il non plus ultra del prestigio possibile]. Tanto poi un qualsivoglia miracolo, un qualchecazzo di Porcus ex machina mi avrebbe tratto d'impaccio coi suoi suini subdoli 26/30, salvandomi colle mie qualità del momento. I miei ritardi erano una sorta di compromesso storico: ascrìttimi nel DNA da qualche demiurgo burlone nelle volte in cui avrei potuto compensarli con cose tipo le mie filastrocche assertive di quella volta, si sarebbero autoridimensionati a solo qualche minuto, comunque fastidioso e provocante per tutti quelli coinvolti (compreso me, quanto soffro!), qualora fossi stato sprovvisto di adeguati mezzi.

Quindi niente, guido come un pazzo anche quando non sono in ritardo, sono sempre di corsa, mi faccio odiare e disprezzare e trattare di buon grado come minus habens dalle mie vittime poiché sono consapevole di meritarlo. Facendole in questo modo schiattare definitivamente, perché colle mie spietate autocritiche li privo del sacrosanto diritto-piacere di essere loro a umiliarmi. Mi sento sempre uno stronzo. Soffro dei miei ritardi come uno certo non s'immaginerebbe mai ma nel frattempo continuo impunemente a farne. Che gioia quando, 1 volta ogni circa 3 anni, qualcuno arriva più in ritardo di me! 2 mesi fa ho cazziato una mia classe perché arrivava sistematicamente tardi, e in effetti quella volta il primo di loro era arrivato dopo ¾ d'h su un totale di 2h di lezione (questo mi ricorda qualcosa, ehm). Bene, quel giorno mi sono scoperto un Vero Insegnante dal Polso Fermo da Vero Insegnante: gliò fatto a tutti quanti un discorso freddo e spietato come solo una vecchia professoressa d'inglese con relativo accento british saprebbe farti da sopra gli occhiali. Da quel giorno diohumusdellasuastessamerdosità sono arrivato tardi a quella stessa lezione per 6 settimane di fila.

Eppure ho la sensazione di essere simpatico lo stesso. Una simpatica canaglia. Al volante di 1 Panda (che poi ho scoperto che la collana Phaidon Design Classic del gruppo editoriale La Repubblica / L'Espresso che mi sto comprando ed è fichissima annovera il Panda, dico quello Fiat di vecchio tipo, come xl'appunto oggetto di Alto Design, e questo la dice lunga sul mio gusto raffinato visto che nella mia vita ne ho guidati 3 di cui 2 ancora al giorno d'oggi).

Solo che ci avrei una paura, a chiederne conferma quelle volte lì.


1 commento:

Anonimo ha detto...

the riciolet ha letto anche questa. a proposito sei in titardo sull'appuntamento che mi avevi dato su skype. dio è una brava persona.

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