venerdì 10 settembre 2010

La Vacanza.






















Salve! permette una parola?

Prego.

È da un po' che La vediamo capitare da queste parti. Forse il signore è interessato a uno dei nostri pacchetti last-minute? ne abbiamo di magnifici, c'è molta scelta e a condizioni davvero interessanti.

No, in realtà giro, sì, ma non ho una meta precisa.

In questo caso voglia accomodarsi un attimo, prego. Le presenteremo le nostre offerte migliori in un minuto.

Ma sì, perché no, devo ammettere che mi ha incuriosito.

Non faccia caso al viavai che vede, qui è normale e dopo un po' ci si abitua, io non ci faccio nemmeno più caso. E poi, deve ammettere che, per un posto come questo, un tale flusso di persone in ingresso e in uscita sia la migliore pubblicità.

Ma mi dica, la prego.

Ahah. La Sua peculiare determinazione mi fa ritenere che anche Lei potrebbe trovare interessante una destinazione che ultimamente va per la maggiore.

Sì?

Ora provo a descriverla. Mi segua con attenzione, perché sono sicuro che non ha mai immaginato che un posto simile potesse esistere.

La prego, ponga rimedio lei a questa mia mancanza di fantasia.

Mi complimento per il Suo umorismo. Sono sicuro che farlo non sarà affatto difficile.
Si guardi. È fermo, non ha una particolare postura, mi perdoni se Le dico che prima di questa conversazione Lei non aveva l'aria di divertirsi più di tanto. Lei non sembrava affatto prendersela a cuore.
Si immagini adesso arrivare in un posto dinamico, animato da persone sui cui volti si legge una destinazione, ma soprattutto uno stato d'animo, ben determinati ad ogni istante.

Da come lo descrive, quello potrebbe essere esattamente il posto in cui io e lei ci troviamo in questo momento. Cos'ha di diverso al punto da farmi venir voglia di esserci?

Tutto. E questa è anche la chiave migliore, per capirlo. In questo posto c'è Tutto. C'è anche quello che non c'è, perché ce lo porta chi vi viaggia, una volta arrivato, per il semplice fatto di esserci.

Cosa vuol dire “c'è tutto”? come si fa a dire Tutto? ci sono forse cose che a me e a lei, in questo momento, non è dato avere?

Non avrei saputo spiegarglielo con parole migliori. Anzi mi permetta di prendere un appunto, com'è che ha detto? “Cose che
finora non ci era dato di avere”. Se mi permette, lo segnalerò tra gli slogan della prossima stagione.

Faccia pure, ma adesso la prego: venga al dunque. Non mi è affatto chiaro cosa ci sia di interessante in questo posto.

Prima Le chiedevo di notare la Sua, anzi la nostra particolare condizione. Io e Lei stiamo parlando. La nostra conversazione episodica, pur non avendo nulla di particolarmente eccezionale, è qualcosa che ha spezzato una Sua dinamica che in precedenza, mi perdoni l'ardire, era inconsistente.

Sì?

Provi a immaginare questo. Lei arriva in un posto dove trova Tutto.

Tutto che?

Tutto. Ogni cosa. Ogni merce. Ogni clima. Lei potrà aver caldo e sudare. Lei potrà aver freddo, e doversi coprire. Potrà nuotare o navigare sull'acqua, camminare, inciampare, correre sulla sabbia, sulle rocce, sulla terra battuta. Potrà sciare sulla neve. Nel posto di cui parlo sarà giorno e insieme notte. Ci saranno albe e tramonti, e avranno luogo nello stesso istante. Potrà trovarsi al crepuscolo o nella luce del mezzogiorno. O in piena notte, se preferisce. Sono lieto di poterle parlare di come i nostri tecnici abbiano realizzato l'improbabile. C'è un angolo per ogni istante, e gli istanti coincidono tutti insieme e allo stesso momento.

Crepuscolo? notte? mezzogiorno?

Provo a spiegarle. La vede, questa lampadina? fa una luce che permette a me e a Lei di guardarci in faccia, in questa stanza.
Vede? in questo momento, si può dire, ci sovrasta. Ma è equidistante da entrambi. Adesso immagini che al Suo ingresso qui, la sua luce fosse esattamente sopra di Lei, e mano a mano che parliamo, essa si spostasse su un binario verso la parte opposta di questa stanza.

Ebbene?

Avremmo creato una lista infinita di illuminazioni in successione. Un Mezzogiorno e prima un'Alba, e alla fine una Notte. Adesso provi a immaginare, per esempio, che il binario possa scorrere su un piano vicinissimo al Suo, o su uno parallelo ma più alto. Lei avvertirebbe il calore, oltre alla luce, di questa lampadina. Avremmo le Estati, gli Autunni, gli Inverni. A esser fortunati, potremmo collezionare Primavere in un numero anche consistente.
Ma ciò che di sbalorditivo ha questa offerta è che il Posto in cui possiamo mandarLa può immaginarselo come la sovrapposizione di ogni singolo fotogramma che Le ho descritto. Un posto in cui c'è una sola, potentissima, lampadina. Che sorge e insieme tramonta, che La scalda e allo stesso tempo è troppo lontana per riuscirci. Tutto insieme; contemporaneamente. Come se stavolta fosse la lampadina ad essere ferma, e la stanza che ci contiene invece si muovesse. Lei si troverebbe ad ogni istante in un punto preciso della stanza, ma in quell'istante esisterebbero infiniti punti per ognuna delle infinite combinazioni di luminosità e calore possibili. Chiaramente, Lei potrà provare una sensazione alla volta, ma una volta sul posto si renderà subito conto di come questa politopia, se così possiamo definirla, sarà possibile.
Naturalmente, la cosa è molto più complessa di come ne parlo. I nostri architetti hanno ideato un sistema di rotazioni combinate, letteralmente Rivoluzionario e a dir poco Celestiale. Ma credo di averne descritto gli effetti in modo adeguatamente funzionale.

Ammesso che questa cosa possa interessarmi, perché dovrei imbarcarmi in un viaggio che immagino avrà un modo e una durata non indifferenti?

Lei ha ragione. Un viaggio che La porti in una destinazione simile non può che essere lungo. Diciamo qualche mese. E come ogni viaggio anche questo, non lo nascondo, presenta disagi e qualche rischio. Ma Lei si sorprenderà delle moltitudini, e della loro varietà, che avranno fatto questo viaggio. In più Le garantisco che, dall'esperienza di molti viaggiatori, di tutta la Vacanza la parte che più rimane impressa e più viene rimpianta, è proprio quella del Viaggio.

Com'è, quel termine che ha usato? la “Vacanza”?

Sì. E questa è un'altra delle condizioni vantaggiose che Le offriamo.

Non capisco.

Ora Le dico. Un attimo fa, parlavamo di Dinamica. Lei entrando qui, e intraprendendo con me la nostra conversazione, ha innegabilmente interrotto la sua condizione preesistente, variando seppur di poco il suo status quo ante. Mi perdoni per la sfacciataggine, ma in questo nuovo momento io La vedo Interessata. Non attribuisco questa sua nuova condizione a mie particolari qualità. Io mi permetto di dirLa Interessata perché ascolto le Sue domande, e Le do delle risposte. Che appagano le Sue curiosità, e ne generano altre. Io La vedo interessata nel momento stesso in cui Lei entra in questa stanza alterando in qualche misura la Sua condizione preesistente. Quando e se L'annoierò, Lei se ne andrà. E allora anche la noia (di cui preventivamente mi rammarico) sarà un nuovo stato d'animo, ed è questa collezione di fasi che io chiamo Dinamica. Dinamica, ovvero Collezione di Intensità. Mi perdoni se dico cose apparentemente scontate; non voglio assolutamente insultare la Sua intelligenza e le Sue capacità immaginative.

Si figuri. Ma deve ancora spiegarmi cosa intende per “Vacanza”.

Ci arriviamo. Ma mi serve questa lunga premessa, apparentemente banale, perché il posto di cui provo a parlarLe (e che meriterebbe ben altro e più capace mentore) ha delle caratteristiche davvero sorprendenti.
Cerchi di immaginare, adesso, che sia possibile ampliare la gamma di sensazioni possibili da provare. Non c'è più solo curiosità o solo noia, o l'apatia che precedeva il Suo ingresso nei nostri uffici. Nel posto in cui noi possiamo mandarLa, avere sensazioni sarà possibile davvero. In qualità e quantità sorprendenti. Scoprirà, nel momento in cui avremo il piacere di svolgere questo nostro incarico anche con Lei, come le forze che dinamicamente si alternano laggiù (o lassù, perché come le dicevo le direzioni saranno Tutte Insieme ovvero non ci saranno direzioni), quelle forze saranno ben difficilmente resistibili. Lei potrà cibarsi dei cibi più diversi, gustare i sapori più nuovi, e trarne forze imprevedibili. Potrà annusare da un campionario di odori che sarebbe ingenuo provare a raccontare. Vedere posti lontani. Toccare cose nuove. Provare piaceri inconfessabili.
Ma la cosa che veramente costituisce la differenza essenziale tra chi si concede presso di noi una Vacanza e chi no, sta nella Vacanza stessa.

Cioè?

La annoio con un'altra banalità. “Vacanza” vuol dire mancanza. Vuoto. Non sarà la varietà delle fasi, ad ampliarle la dinamica. Ma la loro mancanza.
La genialità della cosa sta nel suggerirle di Prendersi una Vacanza. Riesce a cogliere? Lei non sapendo niente, non manca di niente. Quando Le faremo rendere conto, Lei finalmente prenderà su di sé la Vacanza.
Non avere cibo La farà accorgere dell'esistenza del cibo stesso, come e più dell'averlo. Scoprirà nella puzza (che proprio a questo è necessaria) il senso dell'odore. Nel disgusto, il valore del sapore. Lei Amerà, e ne sarà devastato. Non sarà corrisposto, e tutto perderà di senso. Come perderà senso quando sarà amato, ma in un modo diverso ed estasiante. E Lei saprà cosa sia l'Estasi solo quando conoscerà l'Orrore suo contrario. Per avere dovrà perdere. Dovrà ignorare, per sapere.
Per vivere, dovrà morire.

Io non voglio. Mi sembra immorale, ciò che qui lei propone. Sono sicuro che lei vende la peggiore delle droghe, e visto che non vedo in giro tariffari né mi ha ancora parlato di prezzi, ne concludo che lei sia un sadico, o lo sia chi da lei si fa rappresentare. Non vedo l'ora di essere fuori da qui, signore mio, perché quello che oggi ho ascoltato mi sembra, e questo è il peggio, non del tutto privo di un'attrattiva su una mente selvaggia. Il che poi è il vero pericolo. Voi fate leva sui peggiori istinti, peggio! voi ne fate nascere a chi ne era totalmente privo.

Lei che si immagina felice una volta uscito da questa anticamera, può farlo solo perché oggi vi è stato. Lei mi deve tutto, perché prima di incontrare me non possedeva niente. Niente sapeva. Mentre ora sa.

Mi lasci in pace.

Lei non capisce. Lei ora Desidera qualcosa, o il suo contrario. Tra i nostri clienti abbiamo chi desidera unicamente di partire e chi ne è terrorizzato. Chi, una volta sul posto, si gode ogni momento; e chi maledice ogni istante della sua permanenza. Chi non vorrebbe mai andarsene, e chi lo fa in anticipo, sopprimendo ogni buon senso e attirando su di sé il biasimo di tutti. Sono i meno numerosi, a dire il vero, perché non si rinuncia così presto alle Possibilità. Ma ciò che accomuna l'insoddisfatto al non rimborsato è La Vacanza. Per attirarLa qui, io Le ho dato qualcosa. Curiosità. Lei ne ha presa, e ora sa di cosa manca. Di Tutto. Le dicevo che Laggiù (o Lassù, o a sinistra o a destra o dietro o davanti, o tutt'intorno o in nessun luogo) troverà Tutto. Lo so, ne sono certo, perché è Lei che ce lo porterà. Ne trasferirà per noi l'essenza provandone la mancanza, cioè con la Sua Vacanza. Lei non ha niente, e questo ci dà Tutto. Per ogni cibo che laggiù Le sarà dato, Lei saprà immaginarne infiniti, e li desidererà. Lei li inventerà per Noi, desiderandoli. E così, Lei Ci darà Tutto.

Ora io me ne vado.

Ora lei se ne andrà, e sarà amato ed odiato, amerà e odierà. Spesso senza alcun sincronismo.
Perché il momento in cui Noi le abbiamo rivolto la parola, quello è il momento in cui lei è stato concepito. Prima lei niente sapeva, ed era niente. Adesso per Noi tu sei Tutto, e non finirai mai di esserlo.
Vieni qui, Figlio. E tu spingi, moglie.

10 commenti:

Lu ha detto...

Se non fosse per la fine lo definirei Wildiano questo post!

The Rigolet ha detto...

Geniale.

Mangimato ha detto...

Devo smetterla di leggere i tuoi post alle 5 del mattino.

erre ha detto...

mio iddio.
e così lei ha un blog.
un blog in cui scrive dei post di una lunghezza e di un'intensità così rotonde e per niente giapponesi..adorable.
il captcha per questo commento è 'tastlini'.
tutto ciò alle 9 e 14 della mattina mi sconvolge.

Vilipendio ha detto...

Era ora che se ne accorgesse, signorina. Sapesse da quanto sognavo 'un giorno si accorgerà di me, e dopo aver vinto alla lotteria si trasferirà a Roma per mantenermi anche se sono un po' logorroico e vivere x sempre felici e contenti'.
Sayonara.

erre ha detto...

sa,signor Vilipendio,io sono come un iphone tra le mani di un vecchio:una potenzialità non sfruttata.mi perdoni.le prometto che non appena il 9-26-35-74-77-91 uscirà al superenalotto e io diventerò molto ricca sarò pronta a mantenere lei e le sue chiacchiere.
lowse

Mangimato ha detto...

Questo blog sta diventando un garbato gineceo

Vilipendio ha detto...

Come garbato. Tutti sanno che porta una sfiga, il 91.
Comunque uno dei trucchi è la musica, per esempio adesso suonavo alla chitarra quei pezzi di quest'estate al lago, quello di 007 dei Durans Durans rifatto bossa dai Nouvelle Vague e quell'altro geniale di Pippofranco del Vagone di Frosinone, dove i Nouvelle Vague non c'entrano niente.

erre ha detto...

cristo santo,una doppia triade di numeri parecchio funesta,9 a parte, per quanto azzeccata. Il pollaio si ritira dunque, e vi lascia alle vostre musiche.

Vilipendio ha detto...

Ecco fatto, coi tuoi mangimi OGM me le hai fatte volare via.
"Bràv, bràv, siffàtt nu cazz di capolavoro".
O era stato Pippofranco?

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