O se per caso, ansioso di separarti lo stomaco dagli effetti della tua droga favorita, realizzassi solo a quel punto che il bordo del tuo WC ti è precluso da un'orribile salita, valicabile nella stragran parte delle ore della tua giornata?
Troppo facile. Ricomincio.
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Tipo, io e te stiamo insieme. Tu hai lavorato durante l'anno, no? Niente di particolarmente massacrante, ma è da quando sei piccolo che coi $$ che metti al pizzo ti ci compri quello che ritieni ti faccia stare meglio, rinunciando a tutta una serie di cose pure belle. Bene, ora è estate e ci sono le vacanze.
Le vacanze esistono apposta per rifarti la bocca dopo tutte le bevande gastriche reflusse in gola per il traffico, la fatica, la privazione del sonno, lo smog, i soprusi, le discussioni sterili, i semafori rossi, le incomprensioni, la sporcizia, le scuregge che trattieni tu e quelle che invece mollano gli altri, il disordine, le brutte abitudini e tutto il genere di cose che ti danza abitualmente attorno nel quotidiano.
Gradiresti per reazione il riposo. La serenità. Il clima ottimale. Il sole, se possibile. Non troppo caldo grazie, magari la possibilità di rinfrescarsi non appena se ne abbia la voglia. Stimoli, perché no? spesso uno si porta appresso quei libri per leggere i quali ha aspettato tempi migliori.
Attorno a ogni cellula del tuo corpo, a ogni sfumatura del tuo pensiero, ci deve essere la massima concentrazione di Benessere. In tutte le sue forme e manifestazioni. Ciài giocato diciamo dalla primavera, a fantasticarci su. Meglio non prima della primavera, perché sarebbe autolesionistico farlo quando ti mancano ancora quel pajo di mesi di piogge & maltempi. Quindi diocristo mi pare ovvio che di certo non te li vai a cercare tu recandoti in... ma no, è troppo presto; il Poeta non deve prendere il sopravvento sulla Poesia.
Dicevo, stiamo insieme. Stai per capitalizzare il tuo gruzzoletto in qualcosa d'impalpabile. Hai scelto di non possedere un bene materiale, ma d'investire in ricordi, odori, sensazioni, immagini, suoni, posti, alcuni dei quali (i migliori) ti porterai appresso tutta la vita. Le persone cambiano, le tue cellule si rinnovano, le mogli, i mariti, gli amici, i nemici, i figli, i genitori, i colleghi e tutto il teatrino che quella bruschetta carbonizzata d'iddio ti dimena intorno, è solo destinata a essere labile; proprio come quelle foglie di certe stagioni caduche, cantate dai letterati di prima della Guerra.
Stai a un passo dal climax, ecco ci siamo, già ti immagini spugna di sacrosante emozioni quando io, il tuo legittimo partner, irrompo noncurante nella stanza tutta impregnata dei tuoi bisogni. “Che bello che bello: quest'anno tocca alLa Tontagna”.
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Che poi è molto del dramma del vivere, quello sinora rappresentato. È chiaro che non è di un argomento vasto & tristo quanto la contrapposizione dei bisogni propri cocquelli altrui che mi voglio occupare, come potrei in uno spazio qualsivogliamente limitato? No, io voglio solo parlare di quella burla carnascialesca, di quel demoniaco e contrappassante girone Divinamente Comico, di quel fastidio madornale che è La Tontagna.
Così più che altro ce la caviamo con poco, perché poco ci vuole a liquidare un'insulsaggine, una distrazione come questa. Qual è la Forma Auspicata? abbiamo mai visto autovetture col sedile di dietro che punta verso l'alto e quelli davanti rivolti verso il basso? squatteriamo abitazioni dai pavimenti in salita? calziamo forse scarpe che sotto la pianta ciabbiano 1 cuneo? ma ti pare? la suola delle nostre scarpe è piana, o al più anatomica.
Come ha potuto prevalere L'Uomo suGli Animali? col Linguaggio? col Pollice Opponibile? col Digitale Terrestre?
No. Prevalentemente Egli ha prevalso cogli utensili manifestàtisigli dall'ingegno contrappòstosigli alle avversità. Egli, L'Uomo dico, ha fabbricato tra le altre cose La Livella. Il principe Antonio De Curtis, che a me di suo non mi ha mai scucito un granché (tranne che neI soliti ignoti), cià pure dedicato 1 poesia, alLa Livella.
A che serve La Livella? A spianare, dio metastasi. A che servono gli zoccoli delle capre? a scavare sentieri nei fianchi di questo errore geologico che è La Tontagna. Cosa fanno Il Vento e Le Acque, se lasciate fare? la risposta è: erodono. Erodono le cose, i ciottoli, le rocce, i pezzi di vetro. Lasciamoli fare, ed essi ci libereranno in pochi milioni di anni della presenza ostile delLa Tontagna.
Tu hai lavorato. Prendiamo una tipologia di lavoro a caso: il lavoro d'ufficio. In realtà, non l'ò presa proprio a caso, questa tipologia; bensì è 1 degli esempi principali del repertorio cui ho sempre fatto ricorso per spiegare i miei rapporti colLa Tontagna.
Hai passato ore, giorni, mesi, stagioni, tutte in ufficio. Periodi cadenzati da uscite il sabato sera in strade trafficate, ristoranti chiassosi, locali affollati. Senti adesso il bisogno imprescindibile di ritemprarti.
Vai, vai pure in Tontagna. Come vive davvero La Tontagna, il Cultore delLa Tontagna? Si sveglia sul presto tipo massimo alle 7-7.30, ma volendo pure prima. Colazione in albergo, poi ti mette fretta nel bagno perché sennò si perdono le ore migliori. E quali sono le ore migliori? sono quelle in cui se ti dice bene forse non pioverà ininterrottamente, come spesso accade in Tontagna dalla Mezza sino al tardo pomeriggio. Quindi via, 5-6 ore di salita. La vuoi prendere sportivamente, non dico nel senso di 'con filosofia', ma in quello agonistico? che so, magari una decina di ore di passo svelto su dislivelli trigonometrici ti faranno buttare giù qualche etto dei lardi. Non puoi, 'devi vedere la natura'. Non vale ribattere 'conosco innumerevoli cartoline che sarebbero liete di fornirmi le loro prestazioni paesaggistiche per un importo pari a 1/3000 di ciò che mi stai facendo spendere', perché 'non è la stessa cosa', ti arriverebbe in risposta.
Lo zaino è pesante, perché deve contenere il caratteristico abbigliamento 'a cipolla' che dovrà difenderti dai disagi delle temperature continentali tra le quali sarai sballottato: caldo ustionante e gelo glaciale. Vedere a ferragosto se stessi in balia dei ghiacciaj è una violenza gratutita quanto una dieta di occhi azzurri di bambini piccolissimi. In più, in Tontagna ci si abbronza in modo tribale, tatuandosi addosso il bianchiccio epidermico delle cinghie dello zaino, della canottiera e dei pantaloncini, perché mica puoi salire su in mutande che è pieno di gente ricchissima snobissima e perbenissima. Non temere, se avrai incidenti sulle pietraje o se sarai colto da crisi epilettiche, in Tontagna è tutto 1 brulicare di minielicotteri guidati da abilissimi Playmobìl in grado di atterrare su qualsiasi ciottolo. Essi ti porteranno sino al più vicino prontosoccorso. Lo zaino pesa anche perché ti devi portare acqua, molta acqua. Perché nei rifugi (mi rifiuto di cercare di ricordarmi il termine tecnico, che pure mi è capitato ahimè di sapere) tutto costa maledettamente caro. Quindi, converrebbe che ti portassi i panini dal paese. Solo, che cazzofai una volta in vetta? come ti gratifichi? fumi? qualora tu abbia il privilegio sempre più raro di non aver ancora smesso, sappi che una sigaretta dopo ore di cammino verticale su pietre sconnesse e pericolosissime in un'atmosfera del tutto carente di ossigeno non è il massimo della vita. Allora ti tuffi in canederli e compagnia bella, che in cambio di poche decine di €cu ti rendono cogli interessi tutte le untuose Kcal abbandonate su rocce già scivolose di per loro.
Preferisco correre velocissimo 2 ore & mezzo inseguito da mosche inferocite che ti trovano i sudori più succulenti della merda, piuttosto che camminarne 10 lentissimamente. Finisce prima, e poi sei libero di fare tutto quello che vuoi. Libero di recarti nel + vicino parco pubblico a dare una chance ai Testimoni di Genova. Libero di portare a spasso il cane più puzzolente con nelle cuffiette il blues più invariabile. Libero di ributtarti in poltrona davanti a un computer dotato di un buon allaccio ADSL. Quello che dicevo sempre era: dovrebbe essere il contrario. Uno sta tutto l'anno in Tontagna, dovendo camminare tutto il giorno sotto il sole e sotto la pioggia ma per lo più la pioggia, su orribili salite cosparse del pietrisco più insidioso, che poi diventano discese scoscese cosparse del pietrisco più insidioso. Quello che mangia costa 1 occhio della testa. Quello che dorme costa 3 occhi della testa. Quello che chiacchiera cogli awtockthöni (se ci riesce) costa di più, ovvero l'umiliazione di sentirsi uno zotico sudista equatoriale sconfitto dall'entropia, dalla maleducazione, dalla chiassosità dei propri simili e dall'economia della sua regione a statuto per nulla speciale.
Poi, per due magiche miracolose settimane all'anno, ecco il paradiso. Un paradiso di aria condizionata. Poltrone di pelle a norma ISO-9001. Mokaccini a poche decine di centesimi di €cu, a pochissimi metri dalla propria scrivania. Zone fumatori in cui chiacchierare amabilmente, sorseggiando con dignità boccate di ottimo fumo passivo. La mensa, spesso convenzionata, di cui l'abitudine ci abbia insegnato le vivande migliori. Sai che fotografie disperate che gli scatti alla tua scrivania, allo scadere dell'ultima settimana.
Altrimenti, uno va Al Mare. C'è il sole. L'organismo, riconoscente, si mette subito a secernere melanina; che ti darà una invidiabile tintarella collacquale innalzare altissima la tua autostima e attrarre d'incanto le giovani e ingenue pollastrelle semiignude che ti limìtrofano.
A un certo punto, di botto, hai caldo. SPLASH! Nuotando un po', bruci calorie. Mangi della frutta, la frutta è ottima al mare; proprio quello che ci vuole, il giusto compromesso fra fame e sete. Oppure indulgerai saltuariamente ai capricci del tabellone metallico. Ricorderai quali Eldoradiche Algide prelibatezze sono sopravvissute alla tua infanzia, e ogni volta ciò ti commuoverà. E ti stupirai di ogni novità ritratta per la prima volta questestate, e sarai curioso di assaggiarla. Fai lunghe passeggiate sulla spiaggia, quelle sì! Su di essa, l'asperità più inespugnabile che avrai da valicare avrà l'ordine di grandezza del granello di sabbia. La quale sabbia, per sua cedevole conformazione, è anatomica. Essa ti avviluppa nel suo caldo abbraccio, in qualunque posizione tu voglia averci a che fare. Nella posizione di 'panciasotto', i suoi tepori non mancheranno di favorirti e nasconderti le sacroundsante erezioni conseguenti alle svestali semiignude che ti circondano. Hai mai visto svestali semiignude in Tontagna? se sì, erano allucinazioni da disappunto.
Degli omini dalla buffa igiene e dalla curiosa etnia ti porgeranno per poche monetine piccole leccornie, pezzettini di cocco, bevande ghiacciate, preceduti dalle loro caratteristiche esilaranti esclamazioni. L'afrore del fumo squagliato o dell'erba testé raccolta ti salirà nelle nari da ovunque. Assisterai al più indimenticabile degli spettacoli: il Tramonto sul Tirreno. Miracoloso ossimoro di cinematica statica, un fuoco che arde da spento, una luce buja che del suo fresco calore lascia tracce sorprendentemente durature. Attimi di immobilità frenetica.
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Mi hanno portato in Tontagna, no? per ben due volte. Mica dico Gli Abbruzzi. Lì ciai casa, giardini, laghi, macchine, biciclette, sediesdraje, amici, ricordi, radici: ci stai bene x forza. Dico quella regione nordsecessionista, l'unica di tutto il nostro bel stivalone che continui ostinatamente a fingere di aver perso la Guerra. Ecco cosa ho provato, quando mi si è rivelata d'un tratto, ancora dall'autostrada.
Mi sono sentito in effetti come uno che cià la casa a Ostia (RM) e x questo si è sempre rifiutato di pagare per una vacanza a un mare alternativo, che lui la casa al mare celà già; e poi lo portano a Madre Teresa di Gallura. Come si sente provinciale, burino e in definitiva stronzo!
Di botto la roccia si era fatta altissima. Nuda e altissima. Nuda, rosa e altissima, quella spilungona svergognata. I colori erano tutti sparati, non c'era alcuna foschia ad annacquarli. Il sole arancione, l'erba e le pinete verde smeraldo, il cielo blu, le nuvole (poche, m'aveva detto culo) bianche, il legno marrone scuro, i camosci e gli scoiattoli marrone chiaro, la roccia nuda, altissima e rosa. Sembravano i colori assolutissimi dei pastelli che sceglierebbe 1 bambino delle elementari (e difatti dio ciavrà + o meno quell'età cerebrale lì).
Era mozzafiato. Bella sciocchezza, colla rarefazione atmosferica dei 4000m, essere mozzafiato.
Se putacaso dio esisteva tronfio e puzzone quale lo ritraggono le Sacre Pitture, so già quale sarà il mio contrappasso dantesco. Portare a spasso i cani di un bluesman che mi paga in musica perché io gli porti i cani a fare i loro stronzi in Tontagna. Acciaccandoli.
Altro finale possible. Nella mia infinita magnanimità ti suggerisco altre due prove indiziarie per ajutarti ad abbracciare commosso la mia tesi di spregio delLa Tontagna. Uno: La Tontagna ha più o meno la stessa forma della merda caninamente (ido)latrata da' Cerberi sul marciapiede, come si vede già sin dall'inizio. Due: quale oggetto di erosioni continue & inesorabili, La Tontagna rappresenta nel paesaggio ciò che in fisica si definisce un equilibrio instabile. Che corrisponde a 1 massimo relativo dell'energia potenziale. Il kvale sarebbe quell'interstizio tra la fine di una salita e l'inizio di una discesa in cui indugia il tuo vagone quando ti lanci dalle montagne russe. Ce ne sono di sempre più bassi, di questi max. relativi; ti ci crogioli per un attimo ma poi riparti e ne trovi di nuovi, sempre più bassi. Fino all'ultimo, risolutivo: l'Equilibrio Stabile. Lì scendi dal vagone, e inizia il divertimento. Poiché per quanto russe, esse pure sono da considerarsi Tontagne, se non altro per le analoghe nausee a pagamento che provocano. E dunque tutto il divertimento ristagna alla loro base; che almeno quello di Gravitazione Universale è x fortuna 1 disegno di legge che non c'è Lodo Schifoso che potrà mai abrogarlo.