Nella
mia vita interminabile ne ho viste, di cose normali.
Non
ci credi? strano. Sei sempre incline a credere alle cose più pazze, poi ti stupisci di affermazioni lineari come questa. A
differenza di me, che non credo mai in niente e dico sempre la
verità. Tranne quando mi sbaglio, o decido di dirti una bugia.
Comunque,
per non perdere tempo, meglio che io ti sottoponga subito un elenco
ordinato di prove. Tu sai quanto io abbia il pallino degli elenchi
ordinati e del controllo delle cose in generale. Ma non divagare.
Alpha
vuole un compagno perché a breve sull'orologio
biologico le suona l'allarme;
Bravo
vuole una compagna perché sennò si mbarazza quando i colleghi
parlano dei figli al distributore dei caffè;
Charlie
la vuole perché rischia oramai di non far conoscere ai nonni i loro
nipotini;
Delta
lo vorrebbe per essere al centro delle totali attenzioni di qualcuno;
Echo
perché ha paura di essere guardata dai parenti a natale come una
zitella;
Foxtrot
perché non ce la fa più a fare le cose senza condividerle;
Golf
perché ha immani carenze di affetto;
Hotel
perché a mangiare da solo al ristorante si vergogna;
India
perché ha bisogno che qualcuno la ccompagni in macchina dove deve
andare;
Juliet
vedrebbe in un compagno una scorciatRoia per avere una posizione;
Kilo
perché alla sua età non sa più con chi fare le vacanze;
Lima
perché, dopo un
disastroso rapporto col genitore dell'atro sesso, spera di avere una seconda opportunità;
Mike
perché non saprebbe da chi farsi soccorrere da vecchio, in caso di
rottura del femore nella vasca da bagno;
November
perché deve poter chiedere a qualcuno quale vestito mettersi
stasera;
Oscar
perché spera di essere compreso fino in fondo da qualcuna;
Papa
perché ciò è normale, semplicemente;
Quebec
perché è troppo grande per dividere l'affitto con un altro
maschietto;
Romeo
vuole proprio lei per sentirsi un grande conquistador;
Sierra
per vincere definitivamente la propria guerra con la suocera;
Tango
perché non può più guardare
da solo neanche una cosa ripetitiva come il
tramonto, senza sentirsi male;
Uniform
perché non sa lavare né stirare né pulire né cucinare;
Victor
perché non ha mai sperimentato interessi propri;
Whiskey
per sentirsi necessario a qualcuno;
X-ray
per poter avere una condotta sessuale eticamente accettabile;
Yankee
perché anacerta bisogna pur ritrovarsi in un rapporto stabile;
Zulu
per provare l'emozione di essere sopportati da qualcuno.
Fai
caso a come ciascun personaggio non brami mai il bene altrui, quanto
piuttosto il proprio.
Eppure,
per identificarsi i sentimenti in società, continua a usare l'idea
platonica di Ammore. Vuoi per sintesi, vuoi per buona educazione.
Questo Ammore poi dovrebbe essere una cosa disinteressata, tipo
'Preferirei perdere un braccio piuttosto che farti soffrire' ecc.
Come so queste cose? Perché io sono parte di quell'alfabeto
fonetico, o lo sono stato o lo sarò; e perché la parte restante è
arrivata alle mie orecchie, ai miei sensi e alle mie sperienze.
D'altronde,
anche il bravo Dinobuzzati lo disse, mentre in uno dei suoi ultimi libri aspettava la morte
imminente. Dinobuzzati, sì, proprio
lui. Quello che tu confondi sempre con il suo sosia Paolostoppa.
È
bellissimo, Dinobuzzati. Non per un libro in particolare, non me ne
ricordo nessuno particolarmente bello. Però vale la pena di essere
letto tutto quanto, se in mezzo ci trovi una favoletta semplice e
breve come questa:
“La
ragazza innamorata soffriva tanto, che perfino il demonio se ne
impietosì. Andò da lei e le promise l'amato. A una sola condizione:
che mai, mai , per tutta la vita, neppure con una semplice carezza,
con un semplice pensiero, lei lo tradisse; pena, la morte sua, di lui
e dei figli. Singhiozzando, fu costretta a rinunciare.”
Uhm.
Dovrei farci una canzone.
Ci
andrebbe bene la cassa in quarti.
5 commenti:
Cazzo giustissimo. E' proprio così.
In realtà un'imprecisione c'è.
Di libri bellissimi del tandem creativo Buzzati/Stoppa me ne ricordo addirittura due: Le storie dipinte e I miracoli di Val Morel, grosse manifestazioni di surrealismo.
Te amo, cazzo.
quello non l'ho lasciato io però, di commento
manco io
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