lunedì 21 settembre 2009

TuttE a casa. (capitolo III)























CAPITOLO III



Donnanuda 1: Bravo, bravo.

Io: Chi... chi ha parlato?

Donnanuda 1: Non importa “chi”; specie a te, a quanto pare. Visto che stavi per cestinarci tutte.

Io: (esitando) Non ricordo di aver premuto nessun tasto Play. Non ricordo di avere nessun filmato dove una di voi diceva queste parole, anche perché spesso vi guardavo col Mute attivo.

Donnanuda 1: Questo non ci stupisce. È ormai evidente che per te siamo solo marionette senz'anima, che ora che ti senti grande credi di poter gettare nel pattume, parli di noi già al passato... >sniff<

Io: Ma... che fai, piangi? no dai, non fare così (muovendo lentamente il mouse).

Donnanuda 1: (urlando) non provare a riavvolgermi! Vai fino in fondo piuttosto, cancellaci, tira fuori le palle, dal momento che sei così abituato a farlo, almeno davanti a noi... (ficcante)

Io: (riprendendomi) ma - come ti permetti? Certo che vi cancello, ci mancate solo voi a deridermi e sgridarmi. (girandomi) insomma, cosa diavolo è questo mugolio?

Donnanuda 1: Sono le tue Asian Deep Kiss. Vorrebbero dire la loro ma, ti ricordi? hai tagliato le parti dialettiche, tutte quelle che non riguardavano le loro acrobazie linguistiche.

Io: (sognante) ah, sì.

Donnanuda 2: Ricordi anche noi Chubbies? Hai sforbiciato via tutte le diete dalle nostre copie di Cioè senza minimamente preoccuparti che potessimo sfigurare davanti alle Skinny teens con cui ci fai condividere l'hard disk.

Donnanuda 3: E allora io, che dovrei dire? strappata al server ancora struccata solo perché al signorino garbano le Amateur.

Donnenude 4, 5 e 6: Siamo noi Lesbians quelle che qua dentro soffrono di più! Sai da quanto tempo non vediamo l'ombra di un Big black cock?

Io: (deluso) E io che credevo che aveste classe. Bella roba. È proprio vero, la madre delle sciocche è sempre Pregnant.

(Quand'ecco che dall'epicentro di quei milioni di Donnenude scaturisce una popolazione. Sono le capricciosissime Ladyboys.)

Ladyboys: (cinguettando isteriche) Sono anni che ci hai confinato tra queste sciacquette senza neanche concederci il terzo bagno che pure nella nostra terra d'origine ci spettava di diritto!

Io: (d'impulso) Che ci fate voi qui? Dovreste essere nella vostra Cartella Nascosta! (guardandomi intorno imbarazzato) Vi ho detto mille volte di non venirmi a cercare mai e aspettare che mi faccia vivo io... (risolini si levano da tutte le parti)

Donnanuda 7: (battendo le ciglia) ce l'hai anche con le tue Cheerleader, bel pelatone?

Io: (serio) La tua voce come il coro delle sirene d'Ulisse m'incatena.

Donnanuda 8: Ascolta me, mio signore. (dal mucchio si fa avanti una donna misteriosa, dal portamento fiero, avvolta in una tunica) Non serve la saggezza di una MILF per capire cosa stia succedendo. Il problema non è la tua ingratitudine. Noi siamo qui e siamo lì. Da sempre esistiamo. E saremo per sempre. Non è neanche una questione di spazi, in un epoca come questa in cui il Terabyte te lo regalano.

Io: (preoccupato) Ascolta. Non vi abbandono del tutto. Ho provato quelle cose lì, youporn. Redtube. Funzionano.

Donnanuda 8: Ah. Abbandoni anche tu lo slow food. Passi a una produzione massificata. Scegli di considerare la diversificazione dei sapori alla stregua di un costo rinunciabile. Vedrai cose scelte da altri per venire incontro ai gusti del grande pubblico. (ironica) Non temi la conseguente atrofia delle tue pupille gustative. Hai del fegato, complimenti.

Io: (merceologico) Posso darmi da fare e cercare le mie nicchie anche lì. La scelta sarà più limitata, ma il futuro è nei server. Non nelle memorie di massa che ti riempiono di roba inutile (senza offesa) gli hard disk e le mensole. A cancellare periodicamente cookies e file temporanei si fa presto.

Donnanuda 8: Non è questo il punto. Se hai la bontà di ascoltarmi, ora ti spiego.

Io: Parla pure.

Donnanuda 8: Grazie. Noi siamo il frutto di una selezione. Di una tua selezione. Forse l'unico lavoro che tu abbia mai fatto solo per te stesso.

Io: Non capisco. Che vuoi dire?

Donnanuda 8: Quando ti compri una maglietta ti chiedi se ti sta bene quel disegno o quel colore? Voglio dire, ti chiedi davvero se starà bene A TE? all'opinione che hai di te? o in quel momento speri piuttosto di compiacere gli altri?
E quando negli ultimi 30” cerchi la forza di colpire il sacco fino all'ultimo, lo fai davvero per la TUA salute? o è sempre per far vedere ad altri quanto tu sia tonico? (incalzante) Quando ti sei iscritto a Ingegneria, o quando stavi su un palco o dentro un televisore di fronte a tutta quella gente, davvero lo facevi per TE? o era piuttosto per ricevere in cambio il consenso che credevi ti sarebbe spettato di conseguenza?

Io: (terrorizzato) ...

Donnanuda 8: (trionfante) Noi siamo l'unico lavoro che tu abbia mai fatto nella tua vita per compiacere, per una volta infine, solo te stesso. Eppure mai, mai ti sogneresti di mostrarci a chicchessia. Qualche volta, è vero, di noi parli. Sminuendoci, però. Ogni tanto in società ammetti spontaneamente la detenzione di una modica percentuale. Credi che, se lo fai, nessuno penserà che hai qualcosa da nascondere. Né in qualità né in QUANTITÀ.
E ora vuoi cancellarci. Bravo. Non cancelli noi, tu cancelli te. L'unica vera, incontaminata, tua essenza. Non ti bastava continuare a diluirla tutti i giorni nelle tue sciocche puerili vergogne quotidiane.

Donnenude random: È vero!
Complimenti eh!
Siamo solo JPEG ipercompresse, eppure ci fai schifo.

Io: (farfugliando) non me ne frega niente... siete un fardello troppo pesante da mantenere... la vostra esistenza mi sottrae energie reali per ottenere qualcosa di meno grottescamente irreale...

Donnanuda 8: (maliziosa) Vieni qui, stupido. (Si scansa dal petto un lembo della tunica)

Io: Oh no. Puffy nipples.

Donnanuda 8: Bravo. Su, di' A-ahm. “Àaahm”. Dove va l'aeroplanino?



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Un magnifico esemplare.
Senz'altro.
Inimitabile prematuro generatore di nostalgie.

Ma il vedere materializzarsi uno, forse il più perfetto, degli oggetti delle mie fantasie, mi distoglie dal discorso che pure stava riuscendo a fregarmi. Avevo già deciso. Per tutte, Shift + Canc.
Ma... perché ora si fermano? E cos'è questo rumore?

Ticchettacche, ticchettacche.

No! Adesso no ! Ce l'avevo quasi fatta... posso ancora farcela, mi basta premere il pulsante Indietro sulla finestra del mio mastodontico casino binario, selezionare la cartella e comporre al volo la fatidica combinazione di tas >|<




NdV: sarà poi avvenuta, la cancellazione? sarà poi stata svuotata, la mensola?




mercoledì 16 settembre 2009

TuttE a casa. (capitolo II)






















CAPITOLO II




Tema: Il mio attuale computer.



Svolgimento:



l mio attuale computer, puttanamaestra, è poco performante. Parlo di quello destinato alla navigazione, che tutti gli altri li uso per generare musica e montare filmati, insomma, per far girare tutta una serie di nobilissimi e pesantissimi applicativi professionali che non sto certo qui a dirti.
Oppure sono combruti piccolissimi, che mi cantano la ninnananna dal grembo prima di addormentarmi. È evidente a tutti tranne che a te che sto parlando del combruto generico atto alla navigazione e allo scaricaggio. Di qualsivoglia sostanza, freeware o busyware, legale o illegale, gnuda o ignuda.

Esso (il mio attuale combruto navigabile) ultimamente s'inceppa. La ventola inizia a rantolare un ticchettacche più o meno lungo, dopo il quale due sono le cose. O il puntatore del mouse si blocca fino al prossimo ticchettacche, oppure si finisce nel riavvio di sistema.

Domanda: saranno state le Donnenude? Non so. Certo è che ciò gli hard disk (hard disk, sottolineo) pieni zeppi di dati. Magari è proprio tutta questa pienezza di contenuti a scaldare (sottolineo ancora: scaldare) lo hardware (sarà
chiaro il messaggio?). Come posso fare? – mi sono più & più volte chiesto. Ho eliminato tutti i file rinunciabili, ho trasferito su HD esterni alcuni di quelli irrinunciabili.
Ora, tornando alle Donnenude, un buon metodo per avere una stima del mio giro di Donnenude potrebbe essere quello di andare a vedere sul mio attuale computer, che tra tutti i miei altri a questo punto viene eletto per acclamazione Il Più Navigato.

Immagino che finché non soddisferò la tua insana curiosità tu non mollerai la presa. L'hai voluto tu. Andiamo.

Iniziamo coll'unire le due cartelle che so contenere della pornografia a buon mercato. Anzi no, che proprio per la scarsa performanza di cui testé parlavo rischio di innescare l'ennesimo ticchettacche impallatore di sistemi operativi.
Per potermi uccidere la coscienza e nel corso dell'operazione fare il vago, metto su nel lettore multimediale Non è poi così lontano dei Perigeo.

Dunque. La prima cartella, quella piccolina diciamo, dice 8,62 GB (9.265.774.592 byte).
Credevo peggio. Si chiama “df”, per inciso. Vatti a ricordare perché.


Passiamo alla seconda. Per quella vado a braccio: trattasi di Nuova cartella(3), e temo che peserà un tantino di più. Vado.
Ancora mentre sono qui a scrivere, sulla finestra Proprietà i numerini piottano. Brutto segno. Ecco, ha finito.
Gulp. 129 GB (139.306.627.805 byte) su 160 totali di uno dei miei due HD.

Quindi attualmente totalizzo 137,62 GB (148.572.402.397 byte). Dicasi 1.188.579.219.176 uni & zeri. Al cambio attuale (1 Donnanuda ~ 40 KB) fanno, fatti due conti, 3.627.255,918 Donnenude.

Sono più di tre milioni e mezzo. Troppe. Anche quella lì, da 0,918 in questo momento m'indispettisce non poco. Cosa era quel 0,082 mancante? Sarà stata una Hairy che si era da poco cavata dal pube le doppie punte? Bella roba, queste hanno preso il mio computer per il loro casino, e poi chi pulisce? Poi le doppiepunte si conficcano nella ventola e parte Ticchettacche, la famosa canzone.
Ah però! Aspetta. Alcune di loro stanno ferme immobili, le ho piluccate dalla rete tutte io una a una, e per loro la stima di 40 chilobyte è più o meno calzante. Molte però si muovono, le volte che io premo il pulsante Play. Magari che ne sai, la stima è sovrabbondante per causa loro.

Non so. Sono un po' triste, ma forse esagero. Certo è che neanche la visione del trailer di Italian Spiderman riesce a tirarmi per bene su, come le altre volte.

Piuttosto: come si chiamava il capellone di quel libro che a un certo punto sbrocca e inizia a fare piazza pulita di tutti gli scocciatori che gli infestano casa? Ah sì: INRI, o roba del genere. Voglio fare come lui, come INRI. È giunto il momento nella mia vita di fare un po' d'ordine, un bel repulisti è quel che ci vuole. Ora facciamo Shift + Canc su quella dannata topaja (sic) abusiva che mi rallenta le prestazioni (sic).

Lo sto per fare davvero.

“Lo sto per fare davvero?” Sarebbe incredibile. Come, come dimenticare alcune di loro? Conosco tipi (uno solo, in realtà) che per aver fatto cose del genere in momenti di debolezza (aver cancellato il loro Harem informatico) ancora ci si prendono a schiaffi.

Inizio quindi a pensare a loro come individue, non come mèri (per sempre) aggregati di cifre binarie. Alcune di loro le conoscevo per nome. Una per una. Rivado colla mente a Cleo, Autumn, Chloe, Aria, Veronica, Kerry, Tiffany. E tante altre brave ragazze, che lavorano veramente. Queste si facevano il mazzo (sic).

Ricordo benissimo, tanto per farti un esempio, una di quelle messe in scena con Chloe che faceva la maestra e Autumn che faceva la discola. Autumn era convocata a colloquio da Mrs. Chloe che la rimproverava; e lei che fa? mastica una cin-gomma. Allora Chloe le intima "sputa quella cin-gomma!" (in inglese, quindi dirai "che ne sai, tu"; ma la recitazione era così coinvolgente che pareva si esprimessero nella mia lingua madre). Ma Autumn, appena crede di cogliere Mrs. Chloe in un momento di distrazione enfatica del discorso, che ti fa? per la gioia di noi piccini, appiccica la cin-gomma sotto la cattedra.
Accortasene, Mrs. Chloe non può che punirla, questo lo capiamo perfino noi piccoli spettatori: in fondo, se l'era cercata lei! Quindi inizia a sculacciarla non fortissimo. Ma con suo grande stupore, ella (la discola) ride. "Essere sculacciata a te piace!", le fa. E la nostra eroina coraggiosamente ammette che in effetti sì, non le spiace mica. Sicché è tutto un conseguente riavvicinarsi del corpo-docente al corpo-studente. Le incomprensioni vengono superate. La concordia regna sovrana. Contenuti sempre attuali, ne converrai. Altro che Gelmini.

E io dovrei trascinarle nel cestino? Così, vigliaccamente, aprendo di cartella in cartella fino a spuntare la voce Visualizza cartelle e file nascosti?


Sì. Non c'è altra scelta.

Amiche mie, conoscervi è stato sssupèndo ma adesso devo spiccare il volo verso altri lidi, non so quali. Non è possibile. Siete troppe. Non ce la faccio più a mantenervi. Così tante è praticamente inutile. Non trovo mai quello che voglio, non provo neanche più a cercarlo. E a sfoltirvi ciò provato, tante volte. E siete comunque tutti quei giga.

No, non ce la faccio più, ricordarmi di 'tutti quei giga' mi ha ridato la determinazione che stavo perdendo. Ora o mai più: vi sto per cancellare. Adesso lo faccio. È come prima di un tuffo, il mio baricentro è ancora ben piantato sulla roccia. Ma quando tentennando sempre di più starà per uscire dal mio cono d'ombra, mi ricorderò di darmi slancio e salterò verso l'alto e mi butterò. Se quest'estate per la prima volta a trentott'anni ho imparato a farlo, e ora lo faccio voglio dire anche con un certo stile, figurati quanto mi risulterà più facile generare con il solo dito
un >click<.

Quand'ecco che da lontano sale flebile un vagito.


(continua & si conclude la prossima volta)


venerdì 11 settembre 2009

TuttE a casa. (capitolo I)


L'onestà è la meglio virtù
e gli spinaci la meglio verdura.

Braccio di Ferro e il Gip
Milano Libri Edizioni, 1976






















CAPITOLO I



'occasione me l'ha data l'ennesima corvé materna.

Voglio vedere se quest'estate riuscirai a svuotarmi la mensola di camera tua, mio diletto pargoletto”. Imitazione praticamente perfetta, salvo le ultime tre parole. In loro vece, sostituisci piuttosto un tono pervicacemente esasperato o vessato dalle ingiurie della terza età. La mia.

In effetti, alla bella età di 37 anni mi ero deciso, riluttante, ad abbandonare definitivamente il tetto familiare. Senonché la mensola che mi sovrastava il divano letto, pur svuotata da tempo dalla manualistica musicale cui era destinata, nella sezione centrale si ostinava a contenere pile di CD in contenitori di tutte le fogge. A libro, di plastica, a cilindri di altezze varie.

Il lavoro mi sarebbe costato in tutto la bellezza di 2 o 3 minuti. Il tempo di mettere tutto in una busta di plastica da ficcare a sua volta in uno dei capienti armadi a muro della mia nuova magione, più discreti di una banca svizzera. Ma lo rimandavo, perché sarebbe stato sostituito da una richiesta nuova, di certo più onerosa. Il colpo da maestra però era stato concedere come periodo un'intera stagione, quella fra l'altro in cui non lavoro e sono completamente esente da scuse.

Bene, mi tocca muovermi. Anche perché è il lunedì di mezzo settembre in cui i Genitori (uso la majuscola che destinerei a qualsiasi altra entità trascendente) tornano dalle vacanze, circostanza che mi rappresenta indubbiamente la fine dell'estate.

Quella mensola. Quali cidì ci stavano, poi. Quelli musicali, tutti rigorosamente originali di prima dell'adiesseèlle, li avevo portati a casa di già. Cciono (ci saprai fa', tu, a enjambement?) in uno scatolone, in attesa che compaia sul mercato un portacidì che mi s'intoni all'arredamento.

Quelli che ancora mensulano meschini lì sopra sono più che altro software musicali obsoleti, ma che magari potrebbero servirmi ad aprire vecchie song cui magari un giorno vorrò rimetter mano. Vecchi backup. Vecchie Donnenude.



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ià. Ora che mi ricordo ci dev'essere almeno un contenitore cilindrico alto un palmo, pieno di Donnenude (anche “Donnenude” vuole la majuscola in quanto entità trascendente non secondaria). Non completamente pieno. Sopra ci sono dei cidì-civetta, atti a stornare l'avventore occasionale. Dei vecchissimi generatori di suono digitale, dai nomi alfanumerici che scoraggerebbero pure un paleontologo musicale del XXX sec. in vena di straordinari. Sotto, uno strato di altri cidì preservativi (uau!) dell'integrità della Donnanuda, isolandola dallo sfregamento colla base del contenitore.

Donnenude davvero vecchie, in qualche caso. Su cidì giusto le prime, scaricate compulsivamente dall'ufficio in cui facevo il consulente musicale. Il primo luogo dotato di una flat veloce cui avessi avuto accesso. Cidì da 650 mega, tanto per inquadrarti il periodo storico. La maggior parte su DVD, invece. Beicappate dai miei vecchi computer nel corso degli anni, in paziente letargo nell'attesa di essere catalogate – gliel'avevo promesso prima di ibernarle.

Se non lo sai, un palmo misura circa 25 cm. Consideriamo, io e te, 5-6 cm come primo strato, e un solo cm per lo strato isolante dal fondo. In mezzo, qualcosa come 18/19 cm di memoria ottica. Tenendoci stretti e concedendone ai cidì un terzo, stimando lo spessore di un cidì/divudì pari a mezzo mm. fa uno spessore di 6 cm. Il che significa 120 cd (in 6 cm ci stanno 60 mm e quindi 120 cd da mezzo mm cadauno, pirla) a 650 mega cadauno. Il resto va in dvd. Resto da quantificarsi in: 12 cm x (quant'è un dvd? è più vicino Google o il cassetto della scrivania, per controllare? Google dice 4,7 – facciamo per semplicità 4,5) 4,5 giga, non mega, x 240 dvd.

So che mi hai abbandonato, più o meno a “
un palmo misura circa 25 cm”. Però quando un pigro come me si è messo in moto, lo ha fatto con una progettualità preliminare che doveva conseguentemente consentirgli il minimo sforzo. E soprattutto, nessun pigro getterebbe via un qualsiasi lavoro, una volta decisosi a iniziarlo. Riassumo e concludo:

25 cm –
6 di primo strato -
1 di materia isolante =
---------------------
18 cm; dei quali

60 mm di cd da mezzo millimetro l'uno sono 120 cd, x 650 mega fanno 78.000 mega, che diviso 1024 (storie di calcolo binario spinto, caro il mio allocco) fa più di 76 gigabyte.

Uau! E allora quanto sarà il resto dei dividì?

12 cm (ovvero 120 mm) di dvd sempre da mezzo millimetro sono 240 dvd, da 4,7 gigabyte. Cosa dirà la calcolatrice di Windows?

Per mezzo di una schermata asettica, dirà esattamente questo.




Fanno 1128 GB di DVD, che sommati ai precedenti 76 dei CD fanno 1204 Gigabyte.
Se dividi anche loro per 1024 superi il Terabyte.
Ovvero 1.292.785.156.096 bit.

Su quella mensola, maledetto coglione, tieni più di mille miliardi di uni e zeri a forma di puttane.



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o, calma. Qui adesso ci vuole un casino di litri di sangue freddo.
Mille miliardi. Aspetta un attimo, che me ne frega di uni e zeri. Io scaricavo le Donnenude, mica facevo il contabile. Facciamo due conti. Una Donnanuda media, di quelle free download, al libero mercato può pesare sui 20-30 chilobyte. Facciamo 40. Quanti KB sono 1.292.785.156.096 bit? Sigh, “1.262.485.504”, dice la Calcolatrice di Windows. Che diviso 40 fa? 31.562.137,6.



Trentuno milioni e mezzo di Donnenude sulla mensola della mia vecchia camera da letto.



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l vuoto da me lungamente fissato nella persona del monitor (ma col fuoco visivo puntato ben oltre), mi suggerisce le diverse, seguenti, considerazioni.

1) Avevo trentuno milioni e mezzo di Donne nude in equilibrio instabile sulla mensola sopra il mio vecchio letto. Quale epoca malsana permette normative cosi scollacciate in materia edilizia?

2) Ora capisco perché la mia mammina era così ansiosa di farmi liberare quella mensola.

3) Ne avessi vista una, di Donnanuda in carne&ossa, in questo anno, sul mio letto nuovo.

4) Ma che cazzo ho cambiato casa a fare?

5) No, fermi tutti. Questi sono numeri falsati. Ti pare che nella masterizzazione di un qualsivoglia supporto ottico venga occupata la sua intera capienza effettiva? AHAHAH (risata compulsiva), è questo il punto! Ricordo benissimo che il più delle volte lasciavo aperta la sessione in previsione di aggiunte future. Quindi, molti di quei dischi avranno solo pochi dati scritti su. Che so, tipo un cidì conterrà una media di 2-300 mega, e un divudì al massimo un paio di giga.

Rifacendo i calcoli, trattenendo solo un terzo dei giga dei cidì siamo sui 25 GB. Cui sommare meno della metà dei dati su divudì, diciamo 500 GB. E 525 GB rappresentano (525 x 1024 x 1024 = 550.502.400 KB, costituenti a una media di 40 KB/Donnanuda) la bellezza di 13.762.560 Donnenude, valuta corrente.

Tredici milioni di donne nude. Anche più. Diciamo la metà. Diciamo un quarto. Diciamo un tredicesimo.
Fa un milione di Donnenude. Che se le sognava pure il Signor Bonaventura più tutta la redazione del Corriere dei Piccoli.

Un milione di Donnenude. E non ciò il telefono di nemmeno una.



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a situazione, lo capirai perfino tu, è insostenibile. Potrei verificare meglio quel contenitore. Forse quei 25 cm sono solo 20. Forse 18. Forse, non tutti e 18 quei cm sono occupati da cidì. Eppure mi sembra di ricordare che all'ultimo non ci entrassero neanche tanto più bene, forse – sigh – all'epoca avevo pure dovuto rosicchiare spazio da quegli strati-sandwich superiore e inferiore.

Magari, che ne sai: da una stima apparentemente plausibile quale quella del mezzomillimetro a disco scaturisce un errore che, sommandosi ricorsivamente, si fa tutt'altro che marginale.
Anzi, è senz'altro così: che ancora me li ricordo quei luridi libri scritti da ingegneri-zombie che illustravano la - peraltro più interessante di tante altre cose – Teoria degli Errori.
Basterebbe andare, prendere, stimare.

Macché. Questa storia mi ha troppo stranito per superare, d'incanto, le mie pigrizie.

Anche perché. C'è un'altra via. Il mio computer. Il mio attuale computer.




(continua)



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