domenica 14 dicembre 2008

Forature.

Na cosetta veloce (*), che oggi non ciabbiamo tempo da perdere nessuno dei due.

Cena dai miei, quindi televisione.
Tg5 che trabocca di 'articoli di costume'. Servizi sul natale, sui prossimi regali, su certi pinguini che
non ricordo in quale zoo avevano vestito da Babbinatale. Sui videogiochi di ultima generazione, sui negozianti che ora sono contenti di come gli inizia l'onda dei regali.
Occhio che ho detto 'servizi' sul natale eh, mica uno solo. Ma tanti, spezzettati, costituiscono le notizie del giorno. Insieme al maltempo e alle immagini catturate da un cellulare che mostrano una donna coreana che cià il suv appeso a un carrattrezzi che glielo sta per portar via, ma lei è più lesta ed entrata in macchina se ne va portandoselo appresso, rendendogli pen x ficaccia. Ma a un certo punto finalmente arriva la pubblicità, quella vera dico, e con lei la possibilità di pensare.



Pensare cosa? Beh, l'inizio è un conseguente e necessario 'Porcamadonna'.
Ma parlate di me, piuttosto! Perché non ci sono io, al Telegiornale? Eppure io nel mio piccolo sono 1 autentico coacervo di notizie-bomba, senti qua:

  • sono calvo e gli Altri Prelati (tradendo la totale assenza di spirito di categoria) non vogliono che io mi spalmi i feti in testa, e con loro le cellule staminacee
  • desidero sistematicamente le cose che non posso permettermi
  • se mi ammalo muojo di fame, non potendo più lavorare
  • a meno di non gravare finché posso su residui di un passato socialmente ancestrale (i miei genitori, buoni & bravi)
  • ho la dipartita IVA ma di fatto sono un dipendente
  • per quella minima parte della settimana in cui lavoro guadagno bene (dico in proporzione, non credere chissà che) e ho un sacco di tempo libero
  • ma ogni altro essere su questo pianeta no! e quindi che ci faccio?
  • vivo costantemente a un passo dagli psicofarmaci
Visto? roba da fermare subitissimo le rotative.



Poi, è Ruota della Fortuna. Dalla conduzione dell'orrido Mikebongiorno dei pranzi familiari di 15 anni fa, a quella di Enrico Papi – Victoria Silvstedt. Un salto temporale con modalità digitali, senza alcuna continuità, che mi consente delle sensazioni ben precise. Eccole qua.
  • I modelli archetipi del vincitore sono quantitativamente pari al numero dei sessi legalmente riconosciuti (ma l'ex onorevole Lussuria sta colmando il vuoto legislativo a grandi passi, coccerte sue presunte vittorie). Cioè due.
  • Il primo è Enrico Papi. Chissà se se lo sarebbe mai immaginato lui stesso.
  • Quindi, oggigiorno il maschietto può vincere nonostante panza e occhiacci lenticolari; ma solo a patto di sfoderare la sua verve umoristica in raffiche di battute che non dovrebbero far ridere alcun avente diritto alla vita. Dal che deduci pure che, visto che il senso della vita è sparararsi in vena delle gran dosi di fica & successo, scòrdati di indugiarti le tristezze. Al limite scaricati dai siti americani gli antidepressivi più in voga.
  • La seconda è Victoria Silvstedt. Ovvero, l'abrogazione della legge Merlin. 'Ovvero ovvero' (cit. neo-testamentale), il 'Colpo Grosso' definitivo: lo strip-tease integrale delle cervella.
  • Chiedo scusa alle Vere Mignotte. Professioniste esemplari, leali e indefesse, che regalano sensazioni autentiche in cambio di compensi a definizione alta davvero. Non esiste infatti che il cachet di una mignotta debba essere un pacchetto generico di cene-gioielli-malumori-viaggi-regalìe-automobili-MinisteridelleDisparità. Le Vere Mignotte secondo me sono delle ragazze d'oro. Tu gli chiedi una cosa, loro ti dicono di sì e ti chiedono in cambio una cifra precisa, altrimenti è no. Sta a te vedere o rilanciare. Certo, la qualità della partita immagino dipenda dallo spessore dei giocatori, ma com'è giusto che sia. Meglio ch'accanno di decantà, che più continuo e più non mi ricordo più perchè non sta bene rivolgersi a codeste Signorine. Potrei scoprire che è sempre per quei residui di paura delle Jesus' tears, e allora sarebbe conseguente lasciare che tutto specie me vada a puttane.
Ma mannaggialSolito, non posso cenare con davanti le ignudità di una coi sisoni in pvc e le gambe di Schwarzenegger, mi fa schifo vedere un naso talmente rifatto che inesiste quasi quanto quello di Michaeljackson. E la pietanza più invitante mi è indigesta quando vedo sdoganati gli ammiccamenti più troieschi di fronte all'incapacità sistematica di capire ciò che attorno gli succede, a quella troia contraffatta. La Finanza dovrebbe tutelare le Vere Mignotte. Non è possibile che arrivano questi carichi di mignotte estere senza alcun certificato che ne attesti le qualità che anzi è evidente che non ci sono, a inflazionarci il mercato. Cottutti quei derivati del petrolio che ciànno dentro sossicuro che non so nemmanco ignifughe.

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Poi però mi ricordo che io sono completamente soggiogato dal fascino virile di Umberto Eco, e quindi non voglio né essere né, dirò di più, fare (parafrasando l'editore Pendolare Garamond) né l'Apocalittico né l'Integrato. Ho fatto il primo? Fammi essere un po' anche secondo.

Accanno chiasmicamente & immediatamente la seconda serie di probbblematiche.

Sei maschio e vuoi accanto una femmina patinata ma tridimensionale? Goditela. Poi ti voglio vedere quando ti dovrà co-educare i figli o semplicemente sostenerti la conversazione per qualche minuto successivo a, e lei sarà solo capace di risponderti ammiccando. Non fumarci vicino, piuttosto. Te la ricordi, sì, la puzza di plastica bruciata nei portacenere.

Sei femmina e mascheri l'attrazione che provi per il Potere con il tuo amore per le Matte Risate? Vattelappiandercùlo.

(poi comunque sto comportamento mica è nuovo, è dalla preistoria che le femmine sono attratte da chi cià la clava più grossa, così come il maschio è attratto da chi gli allatterebbe meglio la prole; quello che mi sconvolge è che trovo divertente girarci attorno romanticamente o eroticamente, a st'argomento, mentre invece si sdogana esplicitamente & vieppiù la decerebralità, qui mi fermo sennò ricomincio).

Chiami Telegiornale la manco tanto subliminalità dei tuoi messaggi publicitari? Bah.
Ora il Telegiornale è quando mi dici a pranzo e a cena che devo comprà, perché ci stanno cose tanto fiche e perché sennò i commercianti piangono. Oddio, i commercianti in effetti stanno simpatici a tutti, campano con poco e alle loro tasse si deve che so, la Sanità Pubblica e l'Istruzione.
Ma prima, che io ricordi, m'inscenavi comunque i Teatrini della politica. Craxi diceva A a Forlani il quale sollecitato da Andreotti chiosava B provocando le reazioni C delle piazze capitanate da Belinguer e le proteste indignate C di Pannella che s'ingollava rabbioso il piscio mentre Papa S(anto) S(ubito) invocava la Pace nel mondo mentre spendeva i suoi vigorosi giovanilismi in estenuanti session fotografiche con i principali dittatori latinoamericani.

C'era un gioco sulla Settimana Enigmistica, “Il Bersaglio”. Ora lo faccio, ma breve-breve.

Il Teatrino è Rappresentazione. La Rappresentazione può essere Catarsi. La Catarsi a sua volta è purificazione, spurgamento da una contaminazione.

Ecco; non c'entra un cazzo. Qui non è che ti devi sentire migliore. Non ci si basa su una tua presunta capacità di percepirti; anzi si dà per scontato che questa capacità tu l'abbia persa già colle prime puntate del Drive In.

Questi creano emergenze per autolegittimarsi i toni del reclutamento elettorale. Il trucco è dannatamente propagandistico, dirò di più (continuo a parafrasare): calcistico.

Così come il romanista aveva bisogno di Paolodicanio e i suoi ghigni romanamente insalutistici e il laziale necessita di Pupone Tottigò, il fascista ha bisogno del comunista come accade x il viceversa. L'antiproibizionista ha bisogno del proibizionista. L'ultras ha bisogno del celerino, e il celerino dell'ultras. Sennò, la domenica se ne stanno a casa tuttieddue. L'uomo è un ballerino provetto. Gli piace una freca di danzare questi balli, ecco perché io schifo il ballare. Tranne certi passettini di danza piccoli-piccoli tra ateismi e credenze. Machecentra, dovresti vederli quei passettini, sono d'1 grazioso irrinunciabile.

Quindi al Telegiornale, quando non è 'Articolo di Costume', è tutto 1 urlare allùpo allùpo sui pericoli della Democrazia, sui pericoli del Comunismo, sui pericoli della Dittatura Mediatica, sui pericoli del Maltempo, sui pericoli della Sicurezza. Perché coll'allarmismo ti metto la strizzalculo, e collèi ti strapperò il voto dalla matita copiativa. Non si fa. Si fa piuttosto crescere il senso critico dell'elettorato, e con lui la capacità di discernere i propri veri desiderata.



Ci sarebbe da aggiungere che ora i concorrenti si gufano esplicitamente tra loro, che le concorrenti quando si chinano a girare la Ruota mostrano le mammelle in scollature jenerose quanto presumo obbligatorie, che i riferimenti letterali non sono più 'D' come Domodossola (quindi hanno praticam. azzerato questa città) e nemmanco Alpha-Bravo-Charlie, ma qualche creativo amante del brivido s'è inventato che ora le iniziali si riferiscono o allo stereotipo professionale o macchiettistico incarnato dal concorrente, o in mancanza d'altro a doppi sensi generici. Ci sarebbe da aggiungere pure che la famiglia italiana che un tempo era bigotta ora sorride indulgente a certe licenziosità. Prendi la mia. Sono stato buttato della mia collez. orig. di Dylandog nell'epoca di massimo splendore della stessa, quando i collezionisti l'avrebbero pagata parecchie centinaja di Milalire quando colle centinaja di milalire ci potevi comprà tanta roba per davvero. Perché? Perchè le figuranti ciavevano le sise di fuori. Non fa niente che ivi figuravano in bianco&nero senza manco i toni di grigio a renderle più intriganti, quelle portavano le sise di fuori e quindi il loro posto era la mondezza. Ed ero grandicello eh, la mia ventina di anni celavevo. Ora invece la stessa Buttafuori, pur di vedersi i suoi giochini enigmistici, tollera di buon grado certe scollature, e soprattutto l'uso giulivo che si fa delle cervella ignare che a quelle mammelle ignude dovrebbero attaccarsi. Il tutto sia detto senza intenti di rivalsa, eh. Quello fu davvero un sopruso ingiustificabile, orribile, una vera violenza, fatta a sorpresa, per nulla mitigata dal realizzare in seguito che Dylandog sucks e i suoi moralismi pure. Ma boh, coi miei mi sento molto ma molto più debitore che creditore, mi commuove percepirne la qualità e la quantità del bene che mi vogliono e non sono affatto certo che sarei un genitore alla loro altezza. Per quanto porcodio nessuno rispetterebbe mai i fumetti di 1 prole quanto me.
Il mio intento è invece palesarmi nel rimpiangere Oscar Luigi Scalfaro che mette i suoi scialle verbali (ma checcazzo ci faceva Oscarralfòne co 1 scialle verbale, quel checcazzo) addosso alle spalle ignude delle donne. Nel rimpiangere addirittura la mia mamma buttafuori. Sigh. Non credevo che l'avrei mai fatto.

Porcatroja (quelle televisive, intendo): arièccomi Apocalittico. Giuro che non volevo.


(*) ancora che ce credi.

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